Un incendio è divampato in un’abitazione al secondo piano di una palazzina in via Nicolò Cento a due passi di via Perpignano e non distante dal comando della compagnia di San Lorenzo. Due persone sono state salvate all’interno e affidate ai sanitari del 118 rimaste intossicate dal fumo respirato. Sono impegnate al momento tre squadre per cercare di spegnere il rogo e mettere in sicurezza la palazzina. Secondo quanto accertato le fiamme sono partite da uno zampirone elettrico che ha bruciato la tenda che ha poi incendiato la serranda.

L’incendio a Licata

Un incendio è stato appiccato alla porta d’ingresso di un bar di piazza Progresso, accanto al municipio di Licata. Il fumo ha invaso il locale e annerito gli interni. Le fiamme sono state domate dai vigili del fuoco e delle indagini si stanno occupando i poliziotti. Nei giorni scorsi un incendio, verosimilmente doloso, è stato appiccato agli arredi esterni di una gelateria e al portone d’ingresso di un magazzino usato da un imprenditore nautico. Anche su questi due precedenti episodi sono in corso indagini.

Di Francesco “Episodi minano economia imprenditoriale”

Il vicepresidente regionale dell’associazione antiracket e usura, Eugenio Di Francesco, oggi è stato a Licata dai due esercenti – il titolare della gelateria e quello del bar – che nell’ultima settimana hanno subito danneggiamenti. Ha portato la solidarietà e la vicinanza dell’associazione, ma ha anche rimarcato l’importanza della denuncia e della collaborazione con le forze dell’ordine e l’autorità giudiziaria.

“Sono episodi che tendono a minare l’economia imprenditoriale che esce da una forte crisi economica post Covid e dal caro energia – ha detto Di Francesco – . Durante la visita ai luoghi interessati dal danneggiamento, il vice presidente dell’associazione ha voluto rimarcare l’importante della denuncia e i benefici che le vittime hanno attraverso il fondo di solidarietà del ministero degli Interni, attraverso il commissario straordinario del Governo per le vittime di estorsione e usura. “Quando cittadino, imprenditore e Stato fanno squadra si è vincenti – ha concluso Di Francesco – . L’associazione assicura l’anonimato e mette a disposizione il numero verde 800900767 per qualsiasi necessità e assistenza”.

Polizia indaga su intimidazione a professionista ad Agrigento

Ad inizio settembre un altro episodio di intimidazione si è verificato ad Agrigento. Un involucro di stoffa gialla con all’interno una pistola revolver, calibro 6 millimetri, Flobert, e nel tamburo 7 cartucce sono state fatte trovare nella cassetta della posta di un professionista sessantanovenne nella sua abitazione nei pressi di San Leone.

L’arma, con matricola abrasa, è stata sequestrata dalla polizia che indaga su caso. Gli uomini della Scientifica della Questura si sono occupati dei rilievi per scovare eventuali tracce utili alle indagini.

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