• Dati drammatici degli incidenti sul lavoro in Sicilia
  • Il covid fa diminuire gli incidenti ma l’attenzione resta altrissima
  • Flashmob a Palermo,  “BastaMortiSulLavoro”

Non si arrestano le morti sul lavoro e i sindacati continuano a battersi per chiedere maggiori diritti e garanzie per la sicurezza dei lavoratori. “BastaMortiSulLavoro”, è il Flashmob promosso e organizzato dalle sigle sindacali di categoria,  che si terrà, a Palermo. Domani, in piazza Politeama sarà anche l’occasione per dimostrare vicinanza ai lavoratori dello spettacolo, fortemente colpiti dalla pandemia, e infatti è prevista anche l’esibizione della band femminile Woman Orchestra Siciliana.

Dati drammatici in Sicilia

“Sensibilizzare le istituzioni sull’importanza della prevenzione e della formazione dei lavoratori nei cantieri edili per evitare la mattanza di morti che ogni anno si registra, con numeri da brivido”. Lo ha detto il segretario regionale della Filca Cisl, Paolo D’Anca, che domani parteciperà alla manifestazione. I dati sono drammatici in riferimento al trimestre gennaio-marzo 2021. Più delle volte la causa d’infortuni è riconducibile alla totale mancanza del rispetto delle norme di sicurezza, che colpisce soprattutto le imprese edili, una delle categorie più a rischio perché spesso sono formate da un datore di lavoro e da uno o due dipendenti. In queste realtà, spesso familiari, è spesso più difficile garantire investimenti sulla sicurezza rispetto alle grandi aziende.

Solo il Covid ha fatto diminuire gli incidenti

Una lieve diminuzione degli infortuni in Sicilia, dicono i sindacati, si è registrata nel 2020, un dato ovviamente inficiato dall’impatto dell’emergenza Coronavirus, che ha visto tanti lavoratori in cassa integrazione e quindi meno presenti nei cantieri. “Vogliamo tenere alta l’attenzione – prosegue D’Anca – e prevedere maggiori controlli perché è inaccettabile che tanti padri di famiglia debbano rischiare di perdere la vita sul posto di lavoro. E proprio su questo fronte nutriamo profonda preoccupazione per la bozza delle proposte su subappalto e “massimo ribasso” contenute nell’articolo 25 della bozza del Decreto Semplificazioni perché il “massimo ribasso” non consentirebbe il mantenimento degli standard qualitativi e la possibilità di subappaltare la quasi totalità dell’opera metterebbe a rischio la sicurezza dei lavoratori”.

Delusione dal Governo nazionale

“Siamo molto delusi dal governo nazionale perché ci aspettavamo un potenziamento della pubblica amministrazione in materia di progettazione, non uno snellimento inutile del sistema dei subappalti perché non è quello il problema principale ma piuttosto lo sblocco dei cantieri”. “Il principio del massimo ribasso cozza con l’innovazione e la qualità dell’intera filiera aggiunge – il segretario generale aggiunto della Filca nazionale, Enzo Pelle – Mantenere gli stessi standard qualitativi applicando un forte sconto non è concretamente possibile. Si deve andare nella direzione opposta se si vuole realizzare la transizione ecologica nel Paese. Siamo fortemente preoccupati che i subappaltatori risparmino sulla pelle degli operai, quindi sulla loro sicurezza. Invece bisogna dare qualità alle maestranze se vogliamo opere di qualità, per questo siamo disponibili al dialogo e chiediamo che la bozza venga rivista perché se dovesse essere approvata il sistema delle costruzioni ne verrebbe fortemente penalizzato e indebolito”.