“Da lunedì notte è accesa una vampa le cui fiamme vengono spente e riattizzate continuamente in via Spedalieri – ha dichiarato una cittadina – il cumulo di roba cresce ogni giorno, probabilmente viene continuamente bruciato”. Altro che “sfincia” di San Giuseppe, a Palermo è inarrestabile la scia di fiamme generata dalle “consuetudini popolari” che regalano per l’occasione cumuli di immondizia a cui viene dato fuoco generando le rinomate vampe di San Giuseppe. Precisamente in via Spedalieri, a Palermo, le fiamme continuano ad essere alimentate diffondendo cattivo odore e costringendo anche alunni e insegnanti delle scuole vicine a sopportare il cattivo odore.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che si sono adoperati per spegnere fiamme. “Da quasi una settimana sentiamo cattivo odore, la vampa di mattina viene spenta e di sera nuovamente accesa” – ha spiegato un’insegnante – le due scuole vicine sono costrette a convivere con questo odore” -. E i rifiuti da giorni non vengono rimossi a due passi da due plessi scolastici.

Le vampe in altre zone della città

Dallo Sperone allo Zen, da Borgo Vecchio a Borgo Nuovo, dal centro alla periferia. Nessuna realtà popolare del capoluogo siciliano è stata esentata dal fenomeno delle vampe di San Giuseppe. Tradizione della cultura popolare a cui soprattutto le nuovi generazioni non vogliono proprio rinunciare. Scavando nel passato, il rapporto fra l’uomo e il fuoco è stato spesso contraddistinto da elementi mistici, legati molto alle credenze popolari e al mito. Un legame quasi viscerale che l’attuale modus operandi non sembra riuscire ad estirpare. Così come sono fatte adesso, le vampe di San Giuseppe sono pericolose e dannose per la salute pubblica, soprattutto quando le stesse vengono realizzate nel pieno di centri abitati. Ma forse una strategia alternativa potrebbe essere possibile, magari regolamentando la tradizione attraverso la predisposizione di spazi e di materiali sicuri. Chissà. Ad oggi rimane solo un dato, ovvero la lunga scia di danni che, anche quest’anno, le vampe di San Giuseppe hanno lasciato.

Le aggressioni alle forze dell’ordine

Nel mercato storico alcuni giovani hanno dato fuoco a una “vampa” prima di aggredire le forze dell’ordine con un fitto lancio di bottiglie, uova e pezzi di mobilio. Tre gli agenti feriti sono stati medicati all’ospedale Ingrassia, uno con trauma a una spalla, uno alla caviglia sinistra, uno con trauma cervicale. Le immagini delle scene di guerriglia urbana impazzano sui social.

“A Palermo le vampe di san Giuseppe sono costate ben tre poliziotti feriti. Se non sono le partite di calcio sono le convinzioni politiche, sono le motivazioni ambientaliste, o quelle antiglobalizzazione, o persino rituali medievali in occasione di feste religiose, e chi più ne ha più ne metta… insomma c’è sempre un buon motivo per aggredire le forze di polizia. E’ una vergogna senza fine, ogni singolo giorno dell’anno contiamo feriti per i motivi più assurdi e, bisogna avere il coraggio di dirlo, inammissibili”. Lo dice Valter Mazzetti, segretario generale Fsp Polizia di Stato, dopo che a Palermo in occasione delle vampe di san Giuseppe, non autorizzate, è scoppiata una vera guerriglia urbana a Ballarò e in altre zone.

La guerriglia a Ballarò

Scene di guerriglia a Ballarò, nel cuore pulsante del centro storico di Palermo. Questo pomeriggio, alcuni giovani hanno realizzato una delle “tradizionali” vampe di San Giuseppe in piazza San Saverio. Un grosso quantitativo di legname è stato dato alle fiamme intorno alle 16. Sul posto sono giunte diverse pattuglie della polizia di stato. Agenti che, purtroppo, sono stati aggrediti con un fitto lancio di bottiglie, uova e pezzi di mobilio. Fatto per il quale le forze dell’ordine si sono schierate in assetto anti-sommossa.

L’episodio in via Tiro a Segno

Quello di Ballarò, purtroppo, non è l’unico caso di vampa di San Giuseppe segnalata in città. Intorno alle 16, alcune persone di cui non si conoscono le generalità hanno dato alle fiamme una grossa pila di legname e di altro genere di rifiuti ingombranti in via Tiro a Segno. L’episodio è avvenuto nei pressi dell’Ecomostro, struttura abbandonata da decenni e in attesa di demolizione da parte del Comune. Dal luogo del rogo si sono innalzate fiamme alte diversi metri, nonchè una coltre di fumo bianco che ha invaso l’intera zona. Fatto per il quale i residenti dell’area residenziale della II Circoscrizione sono stati costretti a chiudersi in casa per non respirare i miasmi provenienti dalla strada. Come se non bastasse, qualcuno ha perfino tolto i cassonetti dal loro tradizionale posto, per utilizzarli impropriamente per bloccare la strada, impedendo così il transito dei mezzi. I vigili del fuoco sono riusciti a giungere sul posto intorno alle 17.

Articoli correlati