Lo stabilimento ex Fiat di Termini Imerese riapre i cancelli per i primi 20 progettisti. Il primo passo verso la produzione di auto ecologiche”.

“Il lavoro torna a Termini Imerese. Oggi, dopo la celebrazione della Festa del Lavoro”. Così, su Facebook, il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, commenta la riapertura dello stabilimento.

La Fiat abbandonò Termini Imerese il 24 novembre 2011. Dal giorno della chiusura sono passati quasi 5 anni. Cinque anni di angoscia per i 1.200 operai licenziati. L’addio della casa automobilistica ha aggravato la crisi per il territorio termitano.

“Nel Ferragosto 2014 – ricorda Faraone – accompagnai io stesso il presidente del Consiglio Matteo Renzi a Termini dove incontrammo gli amministratori del territorio, il sindaco Salvatore Burrafato e i cittadini. Da lì è iniziato un lavoro silenzioso ma costante per restituire alla città di Termini un futuro. E non è un caso che proprio nel giorno in cui il premier è stato in visita in Sicilia per firmare i Patti per la città di Palermo e di Catania, garantendo alla nostra Isola fondi per lo sviluppo, a Termini ritorni la speranza”.

Il contratto di sviluppo, di riconversione e riqualificazione del Polo industriale di Termini Imerese, l’accordo tra Blutec ed Invitalia, dal valore di 95 milioni di euro, prevede l’utilizzo entro il 2016 di 250 lavoratori ed il riassorbimento totale nel 2018. I lavoratori saranno tutelati dalla cassa integrazione, che ha una durata massima di 4 anni.

“Adesso siamo a lavoro per assicurare la piena occupazione, con gli 800 operai al lavoro, inclusi anche i 300 addetti dell’indotto, e avviare così il secondo e più ambizioso progetto di Blutec per Termini, cioè la produzione di due modelli di auto ibride. Gela, con la vertenza Eni, Termini, Ansaldo Breda a Carini, Almaviva, i Patti per Palermo e Catania – conclude Faraone – sono il segno dell’attenzione che il governo nazionale ha per la nostra Isola”.

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