“In aumento i livelli di polveri sottili nell’aria a Palermo”. A lanciare l’allarme è Confimprese, che ha raccolto gli ultimi dati disponibili segnalati dalla Rap. L’associazione delle imprese evidenzia in particolare gli “sforamenti della soglia d’allerta registrati nell’area Ztl (zona a traffico limitato) che secondo il piano dell’amministrazione comunale avrebbe dovuto al contrario ridurre l’inquinamento”.

I rilevamenti delle tre centraline adiacenti alle Ztl (piazza Indipendenza, piazza Giulio Cesare e piazza Castelnuovo) segnalano che “l’anno precedente all’introduzione dei limiti al traffico gli sforamenti erano stati 30, mentre nello stesso periodo con le Ztl attive sono raddoppiati a ben 63 e da settembre del 2017 a maggio di quest’anno è stata già toccata quota 63 sforamenti.

Il presidente di Confimprese Palermo, Giovanni Felice, ha inviato una nota al sindaco Leoluca Orlando, agli assessori competenti e a tutti i capigruppo di Palazzo delle Aquile, proponendo alcuni interventi per tutelare la salute pubblica e per rendere vivibile la zona a traffico limitato. “Proponiamo – dice Felice – che la Ztl venga trasformata in area pedonale e che sull’area individuata si proceda alla realizzazione di un regolamento per la tutela e il decoro del patrimonio culturale che disciplini la tipologia di attività che potranno operare nella zona”.

“Comprendo il tema lanciato in materia di ztl e alla mancata incidenza sulla salute dei cittadini si verifica anche un flop nelle entrate che si attestano a soli 2,4 milioni di euro, rispetto ai 30 milioni previsti”. Commenta così il leader dell’opposizione a Palazzo delle Aquile, Fabrizio Ferrandelli, l’allarme lanciato da Confimprese, che ha raccolto gli ultimi dati disponibili segnalati dalla Rap.

“Tutto questo a danno del tessuto produttivo della città e con una netta perdita di pil, dovuto alle attività che hanno chiuso o calato vertiginosamente i propri fatturati. Un vero disastro – precisa Ferrandelli – Si tutelino le pedonalizzazioni all’interno del circuito Unesco, che vanno da via Maqueda al Cassaro alto, ma si ridia un asse viario importante sopratutto in un contesto di mobilità fortemente pregiudicato da caniteri infiniti tra via Amari, via Roma e il ponte Corleone”.