La beffa dell’insularità nel bilancio 2023 del governo nazionale con fondi risicati per i trasporti. E’ l’accusa del movimento politico Azione che guarda criticamente all’entrata in vigore la riforma costituzionale. Gli stanziamenti si riducono a livelli irrisori, meno di 1 euro a cittadino insulare, per affrontare i costi di trasporto.

I fondi stanziati

Azione sostiene che ci sarebbero appena 20 milioni di euro per i trasporti dell’insularità nella legge di bilancio 2023. I fondi sono destinati al finanziamento di interventi per la mobilità dei cittadini residenti nel territorio della Sicilia e della Sardegna. Ammontano a  5 milioni di euro per il 2023 e 15 per il 2024, poco più di 3 euro a cittadino per 2 anni. Dovrebbero riequilibrare la condizione di svantaggio degli oltre 6,5 milioni di italiani insulari,  in preminenza siciliani e sardi. “Una scelta finanziaria indecorosa che diviene politicamente una beffa per la Sicilia – scrive nel documento Azione -. Una riduzione di 20 volte rispetto a quanto fatto dal governo lo scorso anno, prima che il principio di insularità entrasse in Costituzione”.

Più fondi nel 2022

Nella legge di bilancio 2022 del governo Draghi, prima dell’approvazione della riforma costituzionale, solo la Sicilia ottenne 100 milioni. Poi è intervenuta la modifica costituzionale che impone l’adozione di misure concrete per rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità, derivante soprattutto dai costi dei trasporti. La Sicilia nella precedente legislatura ha anche ottenuto che la quantificazione dei costi elaborati dallo studio.

Lavoro mortificato

“Spiace vedere mortificato dal governo nazionale che ha stanziato e posto la fiducia su somme irrisorie il lavoro fatto in questi anni”. Sono le parole di Michelangelo Giansiracusa, commissario di Azione Sicilia. “Constatare che nella legge di bilancio per 2 anni sono stati appostati appena 20 milioni di euro per l’insularità – aggiunge -rappresenta una vera e propria presa in giro per tutto il popolo siciliano. Le misure compensative e perequative dovevano trovare nella legge di bilancio adeguate risposte. Pur consapevoli della difficile congiuntura economico-sociale. Spiace dover constatare i silenzi dei governi di Sicilia e Sardegna, di tanti parlamentari Isolani che hanno fatto prevalere la disciplina di partito sulla rappresentanza dei propri territori”.

Impugnare la legge di bilancio

“La direzione regionale di Azione – aggiunge il commissario di Azione Sicilia – ha deliberato, all’unanimità, di chiedere al governo regionale di impugnare senza indugio di fronte alla Corte costituzionale la legge di bilancio 2023 dello Stato. Nella parte della quantificazione delle risorse destinate al finanziamento di interventi per la mobilità dei cittadini residenti nel territorio della Sicilia e della Sardegna. Noi per questo siamo pronti ad ogni collaborazione. l’Insularità è al centro della nostra azione politica per la quale chiediamo subito un confronto con i governi regionale e nazionale. Necessita costruire un percorso che rispetti l’applicazione del principio sancito dell’articolo 119 della Costitutzione, a partire dall’istituzione di un osservatorio interregionale sull’attuazione”.

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