Per molti anni chi voleva cambiare sesso e adeguare l’aspetto fisico alla propria identità di genere doveva andare all’estero. Adesso non è più così. E’ boom di richieste di interventi per il cambio di sesso al Policlinico di Palermo, dove da tre anni è attivo il Centro per l’ accompagnamento al cambiamento di genere.

Nella struttura, sinora ospitata all’interno dell’Unità di chirurgia plastica, dall’apertura, sono state già operate 15 persone provenienti da diverse regioni italiane ed altre 20 sono in lista d’attesa.

Una realtà dunque in forte crescita, ma per potenziare il centro serve il riconoscimento ufficiale da parte del governo regionale e poi del ministero della Salute. Questo passaggio consentirebbe di migliorare le attività svolte, aumentare l’ organico e ampliare i servizi offerti.

Come scrive il Giornale di Sicilia, la richiesta all’esecutivo è arrivata ieri in commissione Sanità all’Assemblea regionale, dove erano presenti il direttore generale del Policlinico, Renato Li Donni, il direttore dell’ Unità di chirurgia plastica ed estetica, Francesco Moschella e la responsabile dell’ equipe di chirurgia del Centro, Adriana Cordova.

“Chiederemo al governo regionale e all’assessorato alla Salute dice il presidente della commissione, Pippo Digiacomo, ancora al Giornale di Sicilia – di riconoscere e sostenere il Centro per l’accompagnamento al cambiamento di genere di Palermo. Una struttura che offre servizi fondamentali ai soggetti che intendono intraprendere un percorso personale complesso legato al cambiamento del genere sessuale. Un tema delicatissimo che ha un grande impatto sotto il profilo sociale, rispetto al quale è giusto che il servizio sanitario pubblico offra tutto il supporto necessario, non solo dal punto di vista strettamente medico e chirurgico. Riconoscere il Centro – prosegue Digiacomo – significa far fare alla Sicilia un grande passo avanti sul piano dei diritti personali e permetterebbe a tanti siciliani di trovare nella loro regione una struttura di riferimento, senza bisogno di dover partire o andare all’estero”.

Gli interventi al Policlinico sono totalmente a carico del servizio sanitario, mentre chi sceglie di andare all’estero, può spendere anche più di 10mila euro, rimborsati solo in parte.

In Italia, i soggetti affetti da “disforia di genere” sono almeno 40mila.
Il centro di Palermo interviene con adeguato supporto dal punto di vista chirurgico, endocrino e psicologico sia prima che dopo l’intervento. Per cambiare sesso, è necessaria l’autorizzazione di un tribunale e l’iter, lungo ed impegnativo, può durare anche tre anni.