L’impatto fatale avveniva alle 6,30 del mattino sotto gli occhi della moglie della vittima. Era il 3 ottobre del 2014 e a Palermo, in via Simone Gulì, la moto Yamaha Xcity guidata da Carlo Montefusco, travolgeva Francesco Rizzuto, uomo di 58 anni noto per il suo impegno sociale e religioso.
Ieri Montefusco, 48 anni, guardia giurata, assistito dagli avvocati Nino Caleca e Marcello Montalbano, ha patteggiato la trasformazione della pena in una sanzione ed è stato condannato a due anni, pena sospesa.
I familiari della vittima, autista dell’Asp 6 e padre di 4 figlie, sono stati assistiti dai legali Rosario Vento e Claudio Congedo.
Rizzuto amava le auto e le moto, ma di certo non immaginava che sarebbe stato investito in una mattina come tante da un uomo che stava andando al lavoro. La vittima, che aveva attraversato la strada per prendere i bagagli e salire a bordo di un pullman che lo avrebbe condotto in pellegrinaggio, morì poco dopo all’ospedale di Villa Sofia.
Intanto a Palermo, le cose non sono cambiate. Rimane elevato il numero dei pedoni che vengono investiti, quasi all’ordine del giorno.
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