Ismaele La Vardera, candidato alle elezioni regionali e che sostiene la candidatura di Cateno De Luca, ex sindaco di Messina, vola a Londra per incontrare i siciliani. L’ex iena, il prossimo 14 settembre, incontrerà i propri conterranei emigrati che sono stati costretti a cercare un futuro migliore lontano dalla Sicilia.

“Nessuna finalità elettorale”

“Un’operazione che non ha una finalità elettorale – afferma l’aspirate parlamentare siciliano candidato a sostegno di Cateno De Luca -. Infatti, incontrerò ragazzi che non potranno votare dall’estero per le elezioni mentre i miei competitor batteranno centimetro per centimetro il territorio. Ma il territorio è fatto di persone ed io lascerò la Sicilia per ascoltare quei giovani che vivono il dramma di non poterci più vivere”.

“Perchè i giovani hanno deciso di lasciare la Sicilia”

L’incontro avverrà mercoledì alle ore 19.30 all’interno dei locali di “Little Sicily” e avrà l’obiettivo di ascoltare e capire perché i giovani hanno deciso di lasciare la Sicilia – e l’Italia – ma soprattutto sapere se hanno voglia di ritornare. “La politica è ascolto – continua l’ex iena – da li voglio partire. Perché? Anche io ho a 23 anni ho lasciato Palermo per andare a Milano e ricordo ancora oggi il dolore che provavo tutte le volte che arrivava settembre. Settembre, il mese dei saluti ed anche quello di dover rifare la valigia, salutare mia mamma e andare via”.

“Serve un motivo per rimanere”

Un mese duro per tutti quelli che hanno deciso di allontanarsi dalla famiglia, dagli affetti e dal proprio territorio, solo perché la nostra terra ancora oggi non riesce a dare un motivo per rimanere. “Qualcuno potrà dire ‘e cosa risolvi?’ – conclude La Vardera – Beh, io avrei voluto essere ascoltato da chi aspira a governare la cosa pubblica”.

“In Sicilia come a Messina”, le idee di Cateno De Luca per l’economia isolana

Zen, gestione del PNRR, nonchè la digitalizzazione e la semplificazione delle procedure amministrative. Questi sono in sintesi i punti cardine del programma economico illustrato dal candidato alla presidenza della Regione Cateno De Luca, in un incontro tenuto con i vertici del sindaco Cisl.

De Luca: “Alla Sicilia servono amministratori”

Confronto nel quale l’ex sindaco di Messina ha sottolineato la sua passata esperienza da amministratore di un capoluogo di provincia. Fattore che ritiene fondamentale nella gestione delle risorse della cosa pubblica. “C’è una differenza sostanziale tra un politico e un amministratore nella gestione della cosa pubblica. Il primo guarda le uscite per capire quanto può spendere, il secondo guarda le entrate per avere chiaro le risorse a disposizione”.

L’esponente di Sicilia Vera, uscito rafforzato dagli ultimi sondaggi, ha sottolineato la necessità di un cambio di passo sul fronte dell’economia isolana. “Punto dopo punto ho illustrato la nostra idea di governo della Sicilia partendo dai risultati raggiunti sul piano amministrativo a Messina – afferma De Luca -. Ho spiegato perché con noi sarebbe tutta un’altra storia. Semplicemente perché sono prima di tutto un amministratore. Ciò che serve oggi alla Sicilia è iniziare ad essere amministrata seriamente”.

“Certezza organizzativa della pubblica amministrazione”

Punto focale della proposta dell’esponente di Sud Chiama Nord riguarda l’organizzazione della burocrazia, ritenuta ad oggi inefficiente dallo stesso Cateno De Luca. “La macchina amministrativa deve avere certezza organizzativa. Ciò significa che ogni dirigente deve sapere da chi prendere direttive politiche e a chi dividere i compiti attuativi e gestionali”. “Secondo il nostro programma politico si attuerà un sistema unico, per tipologia di attività gestionale (autorizzativa o attuativa) esemplificativo di quello attuale frammentato e pachidermico.

“Le priorità del sindacato – ha concluso De Luca – coincidono con quelle inserite nel nostro programma di governo perché partiamo dalle istanze del territorio di cui voi siete portavoce. Noi intendiamo portare alla Regione un modello amministrativo virtuoso già rodato che ha consentito nei comuni di Fiumedinisi prima, Santa Teresa di Riva dopo, e infine Messina di fare la differenza rompendo con gli schemi del passato”.

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