“Noi siamo pronti ad iniziare le procedure di disinnesco. Attendiamo l’ok dalla Prefettura”. Lo riferisce il tenente colonello Francesco Diati, addetto stampa, IV Reggimento Genio Guastatori della Brigata Aosta.
Nel cantiere del porto di Palermo in cui è stato rinvenuto l’ordigno bellico statunitense da circa 600 libre i militari sono pronti.

“Abbiamo costruito una camera di espansione – spiega il maggiore Daniele Piazza, che guida gli artificieri che opereranno – in cui verrà fatta brillare una parte della bomba. Il raggio di azione della bomba è di circa 1850 metri ma – aggiunge – con la camera di espansione è stato ridotto a 400 metri”. L’ordigno verrà imbracato e spostato con una gru nella camera di espansione.

“Qui attraverso un macchinario definito swordfish – spiega il luogotenente Giuseppe Carini – sezioneremo la bomba attraverso una lancia che ‘spara’ acqua e sabbia ad alta pressione. La parte non in sicurezza verrà fatta brillare qui dentro, in sicurezza”.

Nell’area in cui è stato rinvenuta la bomba – nel Porto – operano 12 tra ufficiali e sottufficiali del IV reggimento Genio Guastatori. Dall’inizio dell’anno i militari hanno già eseguito 1500 interventi di bonifica di ordigni ritrovati nel territorio siciliano.

Il centro di Palermo è ormai vuoto per consentire il disinnesco dell’ordigno bellico di 600 libbre (ovvero 272 kg di cui 100 di esplosivo) risalente alla II guerra mondiale e rinvenuto in un fortino nascosto dall’erba all’interno del Porto durante i lavori per il passante ferroviario.

“C’era stata un’altra evacuazione nel 2016 quando era stata trovata una bomba al Castello a Mare – dice Rosario Chiarelli – Allora tutto andò liscio. Non abbiamo molta preoccupazione. Da casa mia ho visto passo passo tutti i lavori svolti dall’esercito che hanno preparato con cura tutte le strutture necessarie per mettere in sicurezza l’ordigno. Siamo fiduciosi che presto potremo tornare nelle nostre abitazioni”. Sono 63 le strade, vie, piazze e cortili da evacuare in un raggio di 400 metri dal punto in cui la bomba si trova.

Da via Crispi verso il mare – comprendendo quindi tutta l’area portuale – viene indicata come “zona rossa” nella mappa diffusa nelle comunicazioni diramate dal Comune sugli organi di informazioni. A monte di via Crispi, invece, la zona gialla in cui vi sono 2512 famiglie residenti (circa 5600 persone), più circa 1.700 domiciliati non residenti. Ricadono nella zona anche 4 case di cura e 120 portatori di handicap. Scongiurata l’evacuazione del carcere dell’Ucciardone, ipotizzata in un a fase iniziale.

Saranno circa 7.000 persone che dovranno abbandonare le abitazioni. Le operazioni devono iniziare – cosi come indicato dal comune – alle 7 del mattino e concludersi entro le 9 per consentire così l’avvio delle operazioni di disinnesco che saranno curate dal reggimento Genio Guastatori dell’Esercito.

Il Comune ha predisposto 3 centri di accoglienza: alla stadio comunale, al Pala Uditore e al Pala Oreto e un centro raccolta a piazza Sturzo da cui partiranno le navette gratuite verso i 3 punti di accoglienza oltre ai mezzi della Protezione civile.

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