Presieduta da monsignor Salvatore Gristina, la sessione autunnale della Conferenza episcopale siciliana (Cesi) si è aperta a Palermo il 12 settembre e si è chiusa il 14, alla vigilia della visita di Papa Francesco a Piazza Armerina e nel capoluogo siciliano. Il documento dei vescovi sottolinea che “le parole del Papa nell’omelia della celebrazione eucaristica al Foro Italico, nel XXV anniversario del martirio del Beato don Pino Puglisi, sono state la conferma della linea che l’intero episcopato ha già intrapreso da tempo, circa la condanna e la presa di distanza dal fenomeno mafioso, illuminata dalle parole che San Giovanni Paolo II rivolse agli uomini della mafia il 10 maggio 1993, con l’invito alla conversione e che, come vescovi delle Chiese di Sicilia, abbiamo voluto ribadire il 10 maggio scorso, con la pubblicazione della lettera dal titolo Convertitevi'”.

La Cesi sottolinea le indicazioni del Papa ai sacerdoti, quando ha parlato di “vigilare attentamente, affinché la religiosità popolare non venga strumentalizzata dalla presenza mafiosa, perché allora, anziché essere mezzo di affettuosa adorazione, diventa veicolo di corrotta ostentazione. Lo abbiamo visto nei giornali, quando la Madonna si ferma e fa l’inchino davanti alla casa del capo-mafia; no, questo non va, non va assolutamente! Sulla pietà popolare abbiate cura, aiutate, siate presenti. La pietà popolare è il sistema immunitario della Chiesa”.

I vescovi, inoltre focalizzano la loro attenzione sull’iniziativa popolare “Welkomig Europe” (un’Europa che accoglie) per chiedere alla commissione europea di agire per decriminalizzare la solidarietà, creare passaggi sicuri per i rifugiati, proteggere le vittime di abusi e violazioni e garantire l’accesso alla giustizia. “C’è chi crede – dice la Cesi – che non si può restare indifferenti al degrado culturale piuttosto evidente se si considera il fallimento dei governi nazionali nel gestire i flussi migratori e alla messa in discussione dell’intero progetto europeo. Ribadiamo con forza e chiarezza il diritto alla vita, al rispetto della dignità umana e all’integrità fisica, conforme alla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e del cittadino e alla nostra Costituzione repubblicana”.

Infine, ai vescovi è stata presentata una bozza di accordo tra la Regione ecclesiastica Sicilia e la Regione Siciliana riguardante la realizzazione di un Tavolo regionale tra le parti per la valorizzazione del turismo religioso, la fruizione dei Beni culturali ecclesiastici e le feste religiose.