“La crisi idrica continua a incombere sulla Sicilia, non basteranno le piogge recenti per scongiurare la sete nell’isola”. Lo dichiarano Mimmo Milazzo e Franco Parisi, segretari generali di Cisl Sicilia e Femca Cisl Sicilia, alla vigilia della giornata internazionale dell’acqua che si celebrerà domani.

“I dati testimoniano – aggiungono Milazzo e Parisi – che ancora oggi continua a essere alle porte l’emergenza idrica. Vanno dunque subito realizzati atti concreti”.

Il sindacato invoca l’intervento del presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, al quale chiede, come primo punto, di riordinare la normativa del settore. “Vanno riorganizzati – dichiarano Milazzo e Parisi – i servizi idrici nell’isola, dove ancora vigono leggi in contrasto con quelle nazionali. Questa disomogeneità normativa fa sì che non operi un unico gestore degli ambiti ottimali,
ma una molteplicità di soggetti gestori, quali Comuni, società pubbliche o private, oltre che l’Eas da anni in liquidazione”. La
confusione normativa, per la Cisl e per la Femca Cisl, impedisce il corretto utilizzo dei finanziamenti Ue, “col risultato di dover pagare multe esorbitanti a livello comunitario per il mancato impiego dei fondi sulla depurazione”.

“Se si utilizzassero le risorse messe a disposizione dall’Unione europea – proseguono Milazzo e Parisi – non solo si eviterebbero le
sanzioni comunitarie, ma con le opere relative alla depurazione si innescherebbe un circuito occupazionale prima e di qualità dell’ambiente poi”. Il sindacato rimarca come sia poco corretta la gestione della risorsa idrica.

“In un sistema efficiente – affermano Milazzo e Parisi – solo in periodi non piovosi ci si approvvigiona tramite le dighe, mentre per i periodi piovosi si fa ricorso all’acqua dei fiumi, attraverso la rete esistente delle traverse. In Sicilia funziona esattamente al contrario con i risultati evidenti a tutti”.

La Cisl e la Femca Cisl sottolineano la necessità che a gestire una risorsa importante come quella idrica, siano soggetti competenti.

“Spesso la guida delle Spa pubbliche – continuano – viene selezionata per appartenenza e non per competenza. E una gestione politica più che industriale arreca danni ai cittadini in termini di disservizi”. La Cisl e la Femca sollecitano il governo regionale a rimettere ordine in tutto il sistema idrico integrato siciliano.

“Va messo un punto alle multe per il mancato utilizzo dei fondi Ue sulla depurazione – chiosano Milazzo e Parisi – così come vanno subito sbloccati gli investimenti destinati al rifacimento delle reti idriche per l’eliminazione delle perdite”. Prioritario secondo la Cisl e la Femca è ricondurre la gestione del sistema idrico ad ambiti territoriali ottimali. “La Regione – affermano Milazzo e Parisi – faccia da
autorità garante per la realizzazione di tutti gli interventi e per il monitoraggio della qualità del servizio ai cittadini”.