I carabinieri di Palermo ieri pomeriggio hanno arrestato accusati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso i palermitani Giuseppe Marsalone 43enne, Vincenzo Vaglica 41enne, e Giovanni Giardina 42 enne sorvegliato speciale, tutti noti alle forze dell’ordine.

Nel corso di un controllo presso una struttura sportiva, in zona Pagliarelli a Palermo, i militari, hanno sorpreso il rappresentante legale dell’associazione che gestisce i campi di calcetto, insieme agli altri due, intenti a confezionare numerosi panetti di hashish in uno degli uffici.

I carabinieri hanno deciso di estendere la perquisizione anche ai veicoli e ciclomotori nelle loro disponibilità posteggiati nelle adiacenze.
Nel corso delle operazioni sono stati recuperati complessivamente 85 chili di hashish suddivisi in panetti e 45 mila euro in banconote, per lo più da 50 euro.
Il denaro e la droga sono stati sottoposti a sequestro. Lo stupefacente sarà analizzato dal laboratorio del reparto operativo.
Gli uomini sono stati arrestati e tradotti presso la casa circondariale Lorusso -Pagliarelli a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa dell’udienza di convalida.

Ma non si tratta degli unici arresti per droga delle ultime ore.
Ancora ieri, i carabinieri di Paternò hanno arrestato in flagranza di reato quattro uomini.
Operazione lampo dei carabinieri i quali, impegnati nel controllo del territorio, hanno notato degli strani movimenti nei pressi di un fondo agricolo di contrada Pulici, agro del comune di Belpasso.
Gli operanti hanno individuato un casolare dove i quattro soggetti nascondevano della marijuana già essiccata che, prelevata, passava alla lavorazione (come quattro amici ad un picnic avevano predisposto un tavolo all’aperto per lavorarla ed impacchettarla).
Accertata la natura illecita della presenza dei personaggi all’interno della proprietà, i militari vi hanno fatto irruzione proprio mentre il quartetto era intento alla lavorazione della sostanza stupefacente. Vedendosi in trappola, i quattro hanno tentato la fuga. Azione soffocata sul nascere dalla prontezza dei militari che, dopo una violenta colluttazione, sono comunque riusciti a bloccarli ed ammanettarli.
Complessivamente sono stati sequestrati 70 chili di marijuana, nonché tutta l’attrezzatura utile alla lavorazione e confezionamento della sostanza stupefacente.

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