Nonostante l’operazione Demetra, conclusa nei giorni scorsi da polizia e dai carabinieri, abbia inflitto un duro colpo al gruppo criminale di via Italia 103, a nord di Siracusa, lo spaccio di droga non si è fermato in una delle palazzine nella disponibilità della banda. E così, i militari del Nucleo radiomobile di Siracusa, hanno compiuto un blitz che ha permesso di scovare 72 dosi di hashish, del peso complessivo di circa 40 grammi, 24 dosi di marijuana del peso complessivo di altri 13 grammi, una dose di cocaina e circa 20 euro in contanti. “Lo stupefacente, destinato allo spaccio nella città di Siracusa, avrebbe fruttato qualche migliaia di euro” fanno sapere dal comando provinciale dei carabinieri di Siracusa.

L’inchiesta Demetra, coordinata dai magistrati della Dda di Catania,  ha focalizzato l’attività illecita di due gruppi criminali dal 2016 al 2019 che avrebbero gestito due piazze, quella di via Italia 103 e di via Immordini, nella zona nord di Siracusa. Inizialmente, le indagini degli inquirenti si erano concentrate sulla prima banda, finita nel 2012 nell’operazione Itaca della Squadra mobile, che era strutturata come una vera e propria organizzazione. Gli indagati, inoltre, si sono resi protagonisti di alcuni video, pubblicati sui social network, alcuni veri e propri spot pubblicitari della loro “piazza di spaccio” ed altri  in cui si vantano dei lauti guadagni della loro attività illecita. I dettagli dell’operazione saranno resi noti alle 10 nel corso di una conferenza stampa alla Questura di Siracusa.

Nel corso delle indagini, gli agenti di polizia ed i carabinieri, hanno svelato che il gruppo di via Italia aveva imposto il pizzo ai commercianti ambulanti che, ogni mercoledì, partecipano alla fiera settimanale in piazza San Metodio, usata dalla banda per lo spaccio. Secondo i magistrati della Dda di Catania, quei soldi spillati alle vittime servivano per compensare i mancati guadagni della droga, in sostanza si sarebbe trattato di “un risarcimento  per il lucro cessante”, come definito dal Giudice per le indagini preliminare nell’ordinanza cautelare.

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