La gestione dei crediti in sofferenza in Italia e in Sicilia è un mercato in forte crescita. Se ne parlerà nel corso di una convention organizzata dall’associazione italiana financial industry Risk Managers, con le Università di Catania e Palermo il 4 ottobre a Palermo dalle 9,30 con docenti, esperti e rappresentanti di banche.

Un mercato in forte crescita in Italia che ha visto l’arrivo anche di molti operatori dall’estero: è quello legato al recupero dei crediti deteriorati, ed in particolare i cosiddetti NPL, cioè i crediti (mutui, finanziamenti e quant’altro) particolarmente difficili da esigere, ordinariamente denominati sofferenze e UTP (unlikely to pay).

Le banche italiane negli ultimi tre anni hanno ceduto i loro crediti difficili da esigere per 272 miliardi a vari operatori specializzati, alcuni anche esteri. Questi ultimi hanno puntato molto sugli NPL dello Stivale anche grazie all’introduzione della garanzia pubblica dello Stato. Così sono stati anche attratti capitali dall’estero in un breve periodo e questo ha contribuito alla crescita della filiera del credito, con il sorgere di numerosi soggetti specializzati nel recupero degli NPL per conto degli investitori che li hanno acquistati dalle banche.

Per fare il punto su prospettive regolamentari, di mercato e sulla gestione dei rischi, l’associazione italiana financial industry Risk Managers e le Università di Catania e Palermo hanno organizzato la prima convention in Sicilia il 4 ottobre dalle 9,30 all’Università degli Studi di Palermo, in viale delle Scienze presso l’Aula Magna al Dipartimento SEAS.

L’iniziativa – organizzata con il sostegno di Banca Agricola Popolare di Ragusa, Banca Popolare Sant’Angelo e Banca di Credito Peloritano – vedrà la partecipazione della BCE, della Banca d’Italia, degli Istituti di credito siciliani e nazionali, nonché di professori di chiara fama ed esperti professionisti di tutt’Italia.

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