Vivere e lavorare nelle Madonie è diventato sempre più difficile. Negli ultimi anni sono quasi 8500 le persone che hanno deciso di emigrare alla ricerca di condizioni ed opportunità migliori. I motivi sono tanti. Basti citare, ad esempio, i problemi del sistema di viabilità, soprattutto in inverno, la mancanza di servizi, i disagi a cui non sfuggono le aree montane.
Come scrive MadonieNotizie, per far fronte a questo fenomeno i Centri Commerciali Naturali di Gangi, Petralia Sottana, Polizzi Generosa e Nicosia, Confesercenti e Cgil Madonie, Casartigiani Palermo, il coordinamento regionale dei Borghi più Belli d’Italia e l’Associazione “Il Caleidoscopio”, chiedono insieme (ancora una volta) l’immediata definizione dell’iter parlamentare del DDDL 981/15.
Una legge sulla Montagna che favorisca, in Sicilia, l’istituzione delle Zone Franche Montane.
Una vera e propria emergenza, secondo i soggetti sostenitori del DDL 981/2015, che giace in un cassetto da oltre 800 giorni.
Alla necessità di dotare la Sicilia di una legge ad hoc è dedicata la conferenza stampa che si terrà giovedì 13 luglio all’ARS, per sensibilizzare la deputazione regionale a portare in aula la proposta legislativa.
Secondo i soggetti che sollecitano l’istituzione delle Zone Franche Montane, “lo strumento darebbe dignità alla legislatura in corso”.
L’apposito ddl infatti, denominato Legge sulla Montagna, è stato approvato all’unanimità dalla Commissione Attività Produttive dell’ARS il 16 aprile del 2015; il 27 aprile dello stesso anno, venne votata dall’Aula, sempre all’unanimità, la richiesta di procedura d’urgenza a trattare la proposta di legge. Poi tutto è rimasto fermo, come spesso purtroppo accade.
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