L’Slc Cgil, che da qualche anno segue e rappresenta i lavoratori del Cus Palermo, ha inviato una lettera al rettore, al sindaco, al presidente della Regione, all’assessore regionale all’Attività produttiva e all’assessore comunale alla Scuola e al Lavoro di Palermo per affrontare i temi legati alla gestione e ai costi del centro e per discutere di un progetto per uno sviluppo produttivo della struttura.

Dopo alcuni incontri con i lavoratori, abbiamo appreso che sul Cus peserebbero elementi di incertezza per il futuro che metterebbero a rischio lo sviluppo del centro e l’occupazione – dichiara il segretario generale della Slc Cgil Palermo Maurizio Rosso – Ricordiamo che Palermo nel 2018 sarà la capitale italiana della Cultura e lo sport rientra a tutto titolo nell’alveo delle attività culturali della città. Il centro, come tutti sanno, con la sua piscina, le palestre e i campi, è un luogo prestigioso, di aggregazione, di solidarietà, di attività sportive e culturali. Creare percorsi di sviluppo attraverso un consolidamento economico e progettuale ci sembra un atto dovuto per una struttura nodale che può sempre più ambiare a un ruolo di crescita morale, civile e culturale soprattutto per i giovani”.

L’Slc Palermo ritiene “importante” il ruolo attivo delle istituzioni politiche e dell’Università negli investimenti economici, organizzativi e formativi, anche per estendere le attività a eventi legati al mondo della moda e dello spettacolo, alla organizzazione di mostre e rassegne per la diffusione dello sport, a forme di collaborazioni con teatri e associazioni culturali. “La partecipazione delle istituzioni deve essere elemento indispensabile per dare certezze a un centro così importante per una metropoli complessa come Palermo – aggiunge Rosso -. Il Cus Palermo occupa tra dipendenti e collaboratori un centinaio di persone. E questo è un altro tema che preoccupa concretamente il sindacato: il consolidamento dell’occupazione non può essere una nota aggiuntiva di un progetto civile di crescita e sviluppo”.