Oltre un migliaio di piante di marijuana sono state scoperte nei pressi del lago Poma a Partinico, con tanto di allaccio idrico abusivo per alimentarle. I carabinieri della compagnia di Partinico hanno denunciato un uomo di 56 anni accusato di coltivazione di sostanze stupefacenti e furto aggravato.

Operazione congiunta con i cinofili

Nel corso di un servizio di controllo, con il supporto aereo del 9° nucleo elicotteri carabinieri e di unità del nucleo cinofili di Palermo-Villagrazia, è stata individuata, in un appezzamento di terreno di proprietà dell’indagato, fuori dal centro abitato, un’estesa piantagione di cannabis indica composta da 1.390 piante e 320 germogli, nascosta tra gli ortaggi e irrigata grazie a un sistema che prelevava acqua dal bacino artificiale del Lago Poma, con un allaccio abusivo.

L’allaccio abusivo anche alla rete elettrica

I militari con la collaborazione di personale tecnico dell’Enel, hanno trovato un ulteriore allaccio abusivo diretto alla rete elettrica che alimentava l’abitazione e il cui danno economico è in corso di esatta quantificazione. Parte della sostanza stupefacente è stata campionata inviata al laboratorio di analisi sostanze stupefacenti del comando provinciale di Palermo per gli esami tecnici. Il restante quantitativo è stato distrutto sul posto su disposizione dell’autorità giudiziaria.

La maxi piantagione nel nisseno

Con la stagione estiva spuntano come funghi spesso in Sicilia le piantagione di droga. Appena qualche giorno fa c’è stata un’operazione dei carabinieri nel territorio della provincia di Caltanissetta dove è stata scoperta una maxi piantagione di marijuana. Migliaia di piante e un business da capogiro per milioni e milioni di euro. Undici le persone arrestate. L’attività d’indagine ha portato quindi all’arresto di 11 persone con l’accusa di associazione finalizzata al traffico degli stupefacenti. La piantagione composta da 20 mila piante di marijuana “skunk”, è stata sequestrata. L’operazione è stata condotta dai carabinieri di Caltanissetta ed è stata coordinata dalla Dda della Procura Nissena. L’ipotesi è che vi fosse in piedi una presunta organizzazione criminale dedita alla coltivazione di marijuana, con base a Riesi.

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