Lavoratori della Rinascente di Palermo in sciopero il prossimo 11 e 12 settembre per protestare contro la mancanza di certezze sul proprio futuro occupazionale. Il contratto d’affitto tra l’azienda ed il gruppo immobiliare che lo ha in gestione è in scadenza per la fine del mese e le trattative per il rinnovo si sarebbero del tutto arenate.
L’addio di Rinascente già paventato nei mesi scorsi in mancanza di una ricontrattazione del canone d’affitto ritenuto fuori mercato diventà sempre più vicino.
I sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione con sit- in per entrambe le giornate in piazza San Domenico.
La questione è la quota d’affitto. Il contratto che scadrà il 30 settembre non verrà infatti rinnovato.
Le trattative per evitare la chiusura non hanno sortito gli effetti sperati. A confronto da una parte il gruppo Rinascente, dall’altra Fabrica Immobiliare, la società di gestione del risparmio che ha il palazzo di via Roma, che ospita lo store dal 2011, per conto di investitori previdenziali fra cui Inarcassa. Niente rinnovo: da quello che trapela, la certezza è che il contratto non verrà rinegoziato.
Da nove anni il canone è di due milioni e 400 mila euro l’anno per un immobile di oltre 4 mila metri quadrati. Un costo che Rinascente ritiene troppo alto rispetto al valore di mercato. La proposta al ribasso dei costi annui dell’affitto più recente risale a quattro mesi fa ma sarebbe stata rifiutata. Angoscia tra i dipendenti. Un solido indotto che fra lavoratori diretti e indiretti sfiora le 300 unità. L’ennesima batosta per il centro storico che vede chiudere un altro negozio. Con il rischio che l’immobile senza licenza rimanga vuoto a lungo.
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