Le Zes, le zone economiche speciali del Sud, non decollano. Gli investimenti sono fermi e le norme sulla semplificazione non definite. Solo quattro su otto sono pronte a partire poiché hanno ricevuto il via libera: sono le Zes di Campania, Calabria, Puglia Jonica (compreso Basilicata) e Puglia Adriatica.

Ad approfondire l’argomento, in attesa che la manovra metta in chiaro quali risorse ci sono, il Rapporto Sud allegato al Sole 24 Ore in edicola oggi e distribuito in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.

Il Rapporto Sud contiene anche due interviste esclusive ai governatori di Sardegna (Christian Solinas) e Puglia (Michele Emiliano) che analizzano le difficoltà delle rispettive regioni e le strategie di rilancio.

Intanto ci sono imprese che continuano a investire nel Meridione: Ntt Data Italia assumerà 200 persone tra Napoli e Cosenza. Mentre altre realtà crescono al Sud e guardano ora all’estero, come la Atitech di Napoli e il Gruppo Callipo in Calabria.

Ma per parlare di Sicilia l’inserto deve occuparsi di calcio con una intervista a Dario Mirri nella sua qualità di presidente della nuova società di calcio dilettantistico. Una novità che nasce da un fallimento annunciato e condito da polemiche e inchieste. Ciò per dire che l’economia non si muove e da raccontare per la Sicilia c’è davvero poco a cominciare proprio dalle zone economiche speciali che non partono, dalle zone franche montane che restano solo il tema di proteste e dibattiti, dallo sviluppo che non si vede visto che nei giorni scorsi le previsioni sono state aggiornate al ribasso.

Tutto questo proprio mentre arriva all’Ars il documento di programmazione economia e finanziaria della Regione. Un documento che, però, è solo una enunciazione di principi e di speranze visto che per analizzare davvero la situazione economica dell’isola sarà necessario attendere l’udienza della Corte dei Conti del 13 dicembre quando verrà affrontata la parifica del bilancio 2018 dalla quale deriveranno una serie di temi che ci diranno quali sono le risorse, quali i debiti, quali i disallineamenti di bilancio reali e come si dovrà formare il prossimo bilancio.

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