L’attacco è del Presidente della Commissione regionale antimafia Claudio Fava. Dietro la battuta sarcastica si nasconde tanto altro. “Nei suoi rapporti con il parlamento regionale, Musumeci rassomiglia al Sordi nel marchese del Grillo: “Io so’ io, voi non siete un c….!” dice Fava.
“Ogni sei mesi il presidente dovrebbe presentare in aula una relazione sull’attività svolta dal governo (art.160 bis del regolamento) ma se ne frega. L’ultima sua apparizione all’ARS risale ai pochi minuti di isterica invettiva durante il voto per la finanziaria. E l’ultima relazione sull’attuazione del programma di governo è stata presentata quasi due anni fa” aggiunge il deputato regionale dei centopassi.
“Probabilmente Musumeci pensa – come il duce – che questo parlamento sia solo un’aula sorda e grigia da trasformare in un bivacco di manipoli: ha sbagliato secolo, e per fortuna non dispone di alcun manipolo. È grave che all’inettitudine di questo governo si sommi ormai un disprezzo così profondo verso le istituzioni parlamentari. Perfino nell’ultima repubblica latinoamericana il capo dell’esecutivo avrebbe preso le distanze da un uomo del suo governo che mostrasse rimpianto per le SS naziste e per il fascista Delle Chiaie. Musumeci invece tace: e chi tace acconsente”.
Che comincia a sentirsi aria di elezioni appare chiaro. Gli attacchi su tutto al governo si intensificano. Così fava va oltre “Chiederò agli altri gruppi dell’opposizione – conclude Fava – di proporre una mozione di sfiducia nei suoi confronti: sarà l’unico modo per ottenere che il presidente della Regione si presenti in aula a rendere conto dell’operato della sua giunta”.
A Fava repica il capogruppo di Diventerà Bellissima Alessandro Aricò “Sostenendo che Nello Musumeci non rispetta il Parlamento regionale il deputato Claudio Fava afferma il falso: è noto, infatti, perché concordato nella conferenza dei capigruppo, che il presidente della Regione terrà il 1 luglio la relazione di metà mandato. Sarà la prima volta nella storia dell’Ars da quando c’è l’elezione diretta del governatore. Questa di Fava, quindi, è un’accusa così priva di fondamento, smentita dai fatti e concepita solo a fini di propaganda politica di bassa lega, da ritorcersi come un boomerang contro chi l’ha lanciata”.
Ma la mancata presentazione delle relazioni al parlamento è solo uno dei temi. Viene da un’altra formazione minoritaria d’opposizione l’attacco sugli incendi, come è consuetudine in questi giorni di ogni anno “Anche quest’anno l’inizio dell’estate è stato anticipato dai voli degli elicotteri e dei canadair che tentano di spegnere gli incendi che mandano letteralmente in fumo il patrimonio boschivo siciliano, con danni disastrosi per la fauna. Di ieri le drammatiche immagini delle fiamme che divorano i monti che sovrastano i monumenti di Segesta. Rispetto al passato la situazione è solo peggiorata e l’inettitudine del governo regionale appare in tutta la sua evidenza” afferma la segretaria della federazione palermitana di ArticoloUNO, Mariella Maggio.
“Nello Musumeci – ricorda la dirigente di Art1 – aveva annunciato grandi interventi per rendere più efficace l’azione di prevenzione e di spegnimento degli incendi boschivi, ma al solito non è stato fatto nulla di quanto promesso e la lettera di dimissioni del dirigente generale del Corpo Forestale Regionale, Filippo Principato, è stata il sigillo alla fallimentare gestione del governo regionale. I forestali addetti all’antincendio – sottolinea Maggio – sono insufficienti (1.500 in meno di quanto previsto dalla pianta organica), hanno un’età media troppo alta, sono privi dei mezzi indispensabili per il loro lavoro e ci si affida principalmente ai mezzi aerei, privati, per lo spegnimento degli incendi quando si sa benissimo che, senza una coordinata azione da terra, i Canadair servono a ben poco in quanto intervengono quando gli incendi hanno una certa estensione. Le attività di prevenzione degli incendi continuano ad iniziare quando ormai è troppo tardi: una banale verità che viene ripetuta da decenni e da tempo viene richiesto di anticiparne l’avvio fin da aprile”.
“Il presidente che aveva promesso di rendere la Sicilia bellissima – conclude Mariella Maggio – si dimostra del tutto incapace di evitare questa distruzione del patrimonio boschivo della nostra regione”.
Ma c’è chi anche chiede a Musumeci di far pressione sul premier Conte per l’utilizzo del Mes: “È fondamentale che il presidente Musumeci solleciti il premier per l’attivazione del Mes, si tratta di ingenti risorse necessarie per rafforzare la sanità siciliana” dice Giangiacomo Palazzolo, sindaco di Cinisi e membro del comitato promotore nazionale di Azione.
“Il sì del governo nazionale ai 37 miliardi del fondo salva-Stati – continua l’esponente di Azione – consentirebbe di far arrivare in Sicilia oltre tre miliardi di euro se venisse seguito il criterio di assegnazione valido per il fondo nazionale sanitario”.
“Mi auguro che il nuovo rapporto privilegiato tra il movimento del presidente+ e Matteo Salvini che è contrario al l’attivazione del meccanismo di stabilità europea non dissuada Musumeci dal pressing sul presidente Conte al pari di altri governatori che, senza distinzione di colore politico, si stanno spendendo per far arrivare queste risorse preziose per rafforzare i servizi sanitari” conclude Palazzolo.
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