Si prova ad intervenire sull’edilizia scolastica siciliana che non gode di buona salute. Dotare tutti i plessi della Sicilia della certificazione di vulnerabilità sismica, documento necessario per ottenere finanziamenti pubblici. A partire da quelli del Pnrr per ristrutturazioni e interventi di edilizia e per migliorare la sicurezza delle strutture. Una priorità strategica del governo regionale che ha stanziato 15 milioni a valere su fondi Po Fesr 2014/2020 da ripartire agli enti locali proprietari dei plessi scolastici. Ad essere stati fissati tempi certi per l’accettazione del finanziamento e per le indagini necessarie alla classificazione sismica da concludersi entro la fine dell’anno scolastico in corso.

I dettagli presentati in conferenza stampa

I dettagli dell’investimento nell’ambito dell’edilizia scolastica in favore di Comuni, Città metropolitane e Liberi consorzi sono stati presentati questa mattina dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e dall’assessore all’Istruzione e alla formazione professionale, Mimmo Turano. Presenti il direttore dell’ufficio scolastico regionale, Giuseppe Pierro, il presidente della commissione Cultura, formazione e lavoro all’Ars, Fabrizio Ferrara, e il dirigente dell’Ufficio speciale della Regione per l’Edilizia scolastica e universitaria, Michele Lacagnina. “L’obiettivo è quello di mettere in sicurezza le strutture scolastiche della Sicilia – dichiara il presidente Schifani -. Troppo spesso, in ogni parte d’Italia, avvengono disgrazie proprio nei luoghi in cui i nostri ragazzi hanno il diritto di vivere e formarsi in sicurezza. L’azione di prevenzione, dunque, è prioritaria per il nostro governo. Posso assicurare che la Regione sarà vigile e rigorosa nel portare avanti questo progetto di edilizia scolastica e nell’eseguire poi le opere necessarie a garantire la solidità degli edifici e contrastare il rischio sismico”.

Un “piano ragionato”

“Per la prima volta la Regione, con questo intervento finanziario – afferma l’assessore Mimmo Turano – intende mappare, sotto il profilo della vulnerabilità sismica, tutti gli edifici scolastici dell’Isola. Questo per affrontare un piano ragionato di messa in sicurezza a vantaggio della salvaguardia della salute della nostra popolazione studentesca. Abbiamo individuato le risorse e un meccanismo che responsabilizza i sindaci. In questo modo ogni edificio scolastico potrà essere monitorato, studiato e ottenere il certificato di vulnerabilità sismica, requisito essenziale per partecipare ai bandi pubblici per l’esecuzione di qualsiasi intervento sugli edifici”.

Il decreto pubblicato sul sito dell’assessorato regionale dell’Istruzione destina 15 milioni per l’edilizia scolastica alle indagini geognostiche e alle verifiche strutturali degli edifici. In questo modo si potrà ottenere la certificazione di vulnerabilità sismica dei singoli plessi scolastici di proprietà degli enti locali. Un documento che accerta la classe di rischio della struttura, di cui è dotato solo un quarto dei 4.058 plessi presenti in Sicilia.

La distribuzione secondo l’ordine dei plessi

In particolare questi fondi di edilizia scolastica sono ripartiti per 9.629.818,88 euro ai 338 Comuni per le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado. Altri 1.894.637 euro ai sei Liberi consorzi di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani, per le scuole secondarie di secondo grado. Ci sono poi 3.475.544,12 euro per le tre Città metropolitane di Catania, Messina e Palermo, per le scuole secondarie di secondo grado. Nel caso di ulteriori fabbisogni finanziari, si potranno utilizzare le economie derivanti da un precedente bando del 2018, pari a circa 10 milioni. Gli enti beneficiari sono obbligati a comunicare l’accettazione del finanziamento entro un mese dalla notifica. Poi avranno altri 20 giorni per comunicare l’elenco dei plessi selezionati per procedere all’ottenimento della certificazione. Le operazioni di indagine geognostica e strutturale degli edifici dovranno concludersi entro il prossimo 30 giugno.

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