Biagio Conte prega per noi. Questa la scritta che campeggia sulla tomba di Biagio Conte, che si trova nella Casa di preghiera per tutti i popoli in via Decollati nella missione speranza e carità. Qui  è stato sepolto il missionario, nella sua “casa”, in cui ha ospitato nel corso degli anni decine di persone in difficoltà, abbandonate dalle istituzioni. Qui hanno trovato riparo, rifugio. Qui adesso riposano le spoglie mortali di Biagio Conte.

La sepoltura di Fratel Biagio Conte

Era lì che Fratel Biagio Conte aveva desiderato essere sepolto, nella chiesa della Missione di Speranza e Carità, dove i suoi fratelli e i membri della comunità hanno potuto salutarlo e ringraziarlo. La sua tomba è una sepoltura prefabbricata circondata dalle rocce, simile alle grotte dove Fratel Biagio amava rifugiarsi. Presto verrà posta una targa con il suo nome.

Ci comunica la gioia della speranza

“Era giusto pensare in maniera dignitosa e semplice a come lui rimanesse con noi. Da lì abbiamo deciso di collocarlo qui – dice don Pino Vitrano -. Fratello Biagio ci comunica la gioia della speranza. La sua morte per noi non è solo una scomparsa ma un ritrovarci con gli angeli e i santi e lui è con loro”.

I ringraziamenti della Missione

I primi missionari e volontari hanno già deposto fiori sulla sua tomba. La Missione di Speranza e Carità ringrazia tutti coloro che sono stati vicini in questi giorni difficili. “Ringraziamo tutte le istituzioni, la Regione Siciliana, la Prefettura, il Comune, la Questura, la Chiesa, le forze di polizia, la protezione civile, i vigili del fuoco e i tanti volontari. In particolare il Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, l’Arcivescovo Corrado Lorefice, il prefetto Maria Teresa Cucinotta, il sindaco Roberto Lagalla e il questore Leopoldo Laricchia, ogni uomo e donna che ha condiviso con noi questi giorni molto duri, e i giornalisti che hanno dato voce alle tante belle storie della Missione. Grazie a tutti voi, e come diceva sempre il nostro caro Fratel Biagio Conte: “Costruiamo tutti insieme un mondo migliore”.

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