In una chiesa del Don Orione gremita fino a non permettere più l’ingresso di una sola persona nonostante le grandi dimensioni, è iniziata a mezzogiorno la messa per dare l’ultimo saluto ad Alessandro Nasta, l’animatore per eccellenza delle notti palermitane, morto in un drammatico incidente nella notte fra giovedì e venerdì.
Centinaia di persone sono venute a tributare l’ultimo saluto. Un corteo funebre lunghissimo ha paralizzato via Ammiraglio Rizzo dove la massiccia presenza di chi è venuto a omaggiare Alessandro ha perfino causato rallentamenti alla circolazione anche durante la celebrazione.
“Siamo qui per celebrare le vittoria della vita sulla morte – ha detto il parroco aprendo la messa funebre – perchè questo era Alessandro e questo avrebbe voluto”.
Nella chiesa gremita c’era la Palermo bene, il popolo della notte ma, con qualsiasi appellativo li si voglia mettere insieme, c’erano gli amici e i conoscenti di Alessandro che lo stimavano per la sua eccentricità e che lo conoscevano per la sua attività.
Una tragedia immensa e senza un perché era il commento che passava di bocca in bocca. Parole tristi e volti mesti ad accompagnare l’ultimo saluto a chi ha lasciato troppo presto la vita.
Una cerimonia lunghissima durata oltre un’ora e mezza compresi i saluti, le condoglianze i tanti che hanno tentato di avvicinarsi senza riuscirvi.
Poi la bara è uscita dalla chiesa non senza difficoltà portata a spalla dagli amici. Si è fermata sulla soglia sopra i gradini ed è partita la musica che lo aveva accompagnato per tutta la vita. un applauso spontaneo fra la gente dentro e fuori la chiesa ha fatto da sottofondo insieme a quella musica.
Un applauso durato oltre tre minuti. Un saluto ad un giovane che lo meritava, è stato il commento unanime e condiviso da tutti, venuti da tutta la città a tributarlo ad Alessandro che tanta allegria aveva diviso con tutti
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