E’ un addio in massa quello dei Giovani democratici che lasciano il Pd. Il segretario regionale dei GD Prospero Crimi, il vicesegretario Damien Bonaccorsi, il Presidente della direzione regionale Stefano Dell’arte, i segretari provinciali di Siracusa Tiziano Spada e di Enna Francesco Alloro e l’intera organizzazione di Catania lo hanno annunciato in una conferenza stampa questa mattina insieme all’esecutivo regionale e alla maggior parte dei componenti dei circoli in Sicilia. Di fatto tutta l’organizzazione giovanile transita in blocco dentro Italia Viva.

Un bel colpo per il futuro del Pd che però non sembra subire, al contrario rilancia. Ed ha già identificato chi potrà essere la guida dei nuovi giovani. In prima linea c’è Elio Baglio, ragazzo di Serradifalco in provincia di Caltanissetta vicino al deputato nazionale ed ex segretario provinciale del Pd di Palermo nonché ex renziano Carmelo Miceli.

Baglio ha preso subito la palla al balzo e già ieri ha rilanciato con un post su facebook il suo dissenso rispetto a chi va via. “Fossi in loro mi vergognerei” ha scritto senza mezzi termini in un post che prosegue con parole dure che forse travalicano anche la critica politica e per questo non riportiamo per intero  “Così, dal nulla, con uno sterile comunicato stampa – continua Baglio – che ne evidenzia i ruoli come a darne maggiore importanza ci dicono che se ne vanno. Chi oggi finalmente è uscito rappresenta quanto di più lontano somiglia ad una giovanile”.

Baglio parla di immobilismo strategico da parte del gruppo dirigente che lascia “Alle loro conferenze stampa in palazzi lussuosi preferiamo gli incontri di piazza, come quelli dell’altra sera con il movimento delle sardine” conclude.

Ma chi è il giovane Piddino che si lancia subito nell’agone. Viene da Serradifalco, da ragazzo ha iniziato con la rappresentanza studentesca che lo ha portato ad essere per due anni consecutivi rappresentante d’istituto primo eletto e un anno con doppia carica ovvero rappresentante alla consulta provinciale studentesca. Negli stessi anni milita all’interno di un movimento cultura ma che poi abbandona per varie motivazioni e disaccordi.

Dopo le regionali e il 4 marzo decide di avvicinarsi al Pd nisseno e Serradifalchese ma poi, per scontri interni, decide di fare politica dall’esterno in quanto nel suo paese il partito è ancorato ai soliti giochi di tessere e ad una sterile realtà. Al terzo anno di università decide di mettersi in gioco nella politica universitaria. Nello stesso momento decide di fidarsi e farsi guidare di Carmelo Miceli. E oggi si propone come alternativa

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