“Auspico che Vittorio Sgarbi rimanga al suo posto e che scelga la Sicilia, non accettando di andare a fare il deputato a Roma”. Lo ha detto Nello Dipasquale, parlamentare regionale del Partito Democratico e segretario alla presidenza dell’Assemblea regionale siciliana.
“Dico questo – aggiunge- da deputato d’opposizione perché Sgarbi è una risorsa insostituibile. Sin da subito ho apprezzato la sua nomina come assessore ai Beni Culturali. E’ competente e sa come valorizzare e promuovere al meglio il nostro patrimonio monumentale e artistico. La vicenda che lo sta investendo in queste ore, mi riporta all’esperienza, e lo dico senza alcuna polemica, dei primi mesi del governo Crocetta, quando decisero di cacciare Battiato”.
“Ho l’impressione infatti – prosegue Dipasquale – che sin dall’inizio Musumeci abbia usato e strumentalizzato Sgarbi per fini non proprio nobili. Prima, promettendogli un posto in Giunta per evitare una sua possibile candidatura alla presidenza, operazione che, tra l’altro, ha permesso al centrodestra di raggranellare qualche migliaio di voti in più, mentre adesso, con l’Udc ridotto ai suoi minimi termini, pare lo si voglia spedire a Roma per rinsaldare gli equilibri di una maggioranza già in frantumi. Musumeci torni sui suoi passi – conclude il parlamentare ibleo – Sgarbi è un’opportunità per la nostra terra, forse l’unica luce in questa Giunta”.
“Se l’Onorevole Di Pasquale pensa che Sgarbi sia il miglior assessore della giunta Musumeci forse farebbe bene a seguirlo a Roma, magari tornando nel centrodestra al quale, evidentemente, è rimasto legato”. Così Antonio Ferrante, a nome dei Partigiani Dem
“Nonostante l’evidente  sintonia nei modi e nei toni tra Sgarbi e Di Pasquale, lo stesso che gridava in piazza che il Pd gli faceva schifo, rimaniamo basiti dalla difesa d’ufficio di un nostro parlamentare nei confronti di chi  ha saputo solo tentare di portare opere fuori dalla Sicilia e farsi riprendere in pose che offendono il decoro delle nostre istituzioni -sottolinea -. Ci aspettiamo una presa di posizione da parte del capogruppo nei confronti di Di Pasquale a tutela dell’immagine del Pd, che di tutto ha bisogno in questo momento fuorché di uscite come questa che confermano la volontà, da parte di un’area del nostro partito, di fare da stampella alla parte peggiori del centrodestra siciliano”.