Aveva prelevato tre cani, li aveva poi uccisi con un coltello ed era scappato a bordo di una motocicletta.
E’ successo in Cina ed il sospetto dell’attivista cinese (in quel paese non sono in pochi a battersi per i diritti degli animali) è stato quello della macellazione per fini alimentari. Un vero e proprio commercio, spesso in grande scala, che avviene ancora in alcune aree del paese.
Subito l’attivista ha iniziato ad inseguire il presunto ladro di cani il quale, preso dal panico, si è andato a schiantare con la moto su di un palo, morendo sul colpo.
I fatti, resi noti dall’ONG Britannica “Guardians of Chinese Animal Protection”, sono avvenuti nella città di Tongshan, nell provincia centro meridionale di Hubei.
La polizia aveva inizialmente proceduto all’arresto dell’attivista che è stato, però, rilasciato su disposizione del Procuratore Generale. Le prove, infatti, sarebbero insufficienti.
La stessa ONG Britannica ricorda come nella zona vi sia molta sensibilità per gli animali ed oltre 200 persone hanno firmato una petizione per la liberazione dell’attivista cinese.
Come è noto in alcune regioni della Cina non è vietato alimentarsi di carne di cane. Gli animali, secondo le disposizioni sanitarie in vigore, dovono avere trascorso un periodo di quarantena, essere tracciabili, ed avere infine effettuato la profilassi antirabbica. Spesso, però, non vengono rispettate neanche queste disposizioni. I numerosi blocchi effettuati dagli attivisti cinesi nei confronti di camion carichi di cani, sono altresì indirizzati a sollevare il problema, anche a livello internazionale, per giungere al bando definitivo di tali commerci. Di fatto, ad oggi, numerose migliaia di cani sono stati salvati grazie all’opera delle associazioni locali.

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