“Trovo poco gradevole il post pubblicato dal candidato sindaco di Palermo Roberto Lagalla in cui una frase estrapolata da un discorso ben più ampio è diventata un mio endorsment alla sua campagna elettorale, cosa che non era affatto”. Lo ha detto Maria Falcone, sorella del giudice ucciso a Capaci e presidente della Fondazione intitolata al magistrato, a proposito del post pubblicato sulla pagina Facebook di Lagalla in cui si riporta solo una frase di una dichiarazione della professoressa nella quale si lanciava l’allarme sui rischi d’inquinamento mafioso della politica.

Il post che imbarazza

“Lagalla è stato un ottimo amministratore”. Questa la frase ripresa nel post di Lagalla pubblicato sulla sua pagina social, con tanto di foto di Maria Falcone sullo sfondo. “Ringrazio la signora Falcone per questo sincero riconoscimento”, scrive a corredo il candidato sindaco di centrodestra. Un post che ha creato non pochi imbarazzi visto che Maria Falcone ha dovuto precisare che non si è trattato di una frase a effetto per pubblicizzare il candidato ma di una frase espressa in un discorso più ampio. “Ribadisco quanto detto nei giorni scorsi – aggiunge la presidente della Fondazione Falcone – Al di là delle qualità personali dei singoli candidati, qui si pone una questione di principio: la politica non deve dare il minimo sospetto di relazioni con la mafia”.

Currafo non è mio king maker

“Cuffaro non è mio King maker, sua lista ha scelto me dopo votazione interna no all’unanimità”. Il candidato sindaco di centrodestra torna ancora sula polemica che lo ha investito circa il sostegno di Totò Cuffaro e i manifesti apparsi a Palermo contro la mafia e alcuni partiti che sostengono lo stesso Lagalla, tra cui Forza Italia e DC Nuova. “Quando si è deciso se sostenere me o Francesco Cascio, Cuffaro tentennò fino alla fine. E a decidere è stato un voto, che non fu per altro unanime, fra tutti i candidati della DC Nuova al Consiglio comunale e nelle circoscrizioni”. Così il candidato sindaco di Palermo del centrodestra Roberto Lagalla, intervistato dal Giornale di Sicilia. “Dire che Cuffaro è il king maker della mia candidatura è una bugia strumentale”.

L’assenza alle commemorazioni stragi

Lagalla non è andato alle commemorazioni Falcone. Una scelta che ha scatenato la polemica con gli avversari. “Alle manifestazioni in ricordo della strage di Capaci avrei voluto esserci, come avevo detto” – commenta Lagalla – ma ho parlato con Maria Falcone e con le autorità civili e si è ritenuto che fosse più utile evitare la mia presenza. Anche questo si chiama senso delle istituzioni”. Lagalla ha anche ricordato che nei giorni precedenti “ci sono stati interventi che hanno aizzato la folla ad agire quantomeno in maniera scomposta. Al mio Paese si chiama intimidazione”.