Abolizione del reddito di cittadinanza, i ritardi sulla legge per il salario minimo e la lotta ai contratti pirati. Questi i temi affrontati a Palermo dal segretario nazionale della CGIL Maurizio Landini. L’esponente sindacale ha parlato al cinema Rouge Et Noir di piazza Verdi intervenendo ad un incontro organizzato con gli iscritti alla sigla a difesa dei lavoratori.

Contesto nel quale il rappresentante nazionale non ha lesinato critiche all’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, annunciando al contempo una manifestazione nazionale per il prossimo 7 ottobre in quel di Roma. “Continuano a fare cassa sui poveri, sui pensionati e sui lavori dipendenti – ha sottolineato -. Non combattono l’evasione fiscale. Parliamo di 100 miliardi di euro. Non tassano la rendita finanziaria ed immobiliare, ovvero non vanno a prendere i soldi dove sono”.

Landini: “Abolizione reddito discriminazione fra poveri”

Fra i temi affrontati da Maurizio Landini c’è quello del reddito di cittadinanza. Misura, quella introdotta dal Governo Conte, che si avvia verso l’abolizione, in favore di altri strumenti di lotta alla povertà. “L’operazione fatta sul reddito di cittadinanza non è accettabile, è totalmente sbagliata – commenta il segretario della CGIL -. In un paese in cui sta aumentando la povertà si fa discriminazione fra poveri. Il principio non è che tolgo il reddito di cittadinanza a chi è povero. Lo tolgo semplicemente perchè sei povero ma non hai un disabile a casa o sei da solo. Ma sei povero uguale. E’ una cosa sbagliata”.

“Serve legge su salario minimo”

Argomento che si ricollega ad un altro elemento cardine delle manovre di welfare state europee, ovvero la legge sul salario minimo. “E’ un’esigenza – sottolinea Landini -. Quando in un paese tu hai salari dai 3 ai 6 euro loro, parliamo da paghe da fame che mettono chi lavora nella condizione di essere povero anche lavorando. Perciò abbiamo bisogno di una legge sul salario minimo ma sopratutto abbiamo bisogno di cancellare i contratti pirati e di combattere la logica dei subappalti e degli appalti”.

“Pronti a sciopero generale”

“Sono temi sui quali non abbiamo avuto ascolto – ha evidenziato l’esponente della CGIL-. Per questo è necessario mobilitarsi il 7 ottobre. Ma è solo un inizio, perchè questi temi devono diffondersi sui territorio. Adesso il Governo deve il documento di programmazione economica che la legge di bilancio. E’ chiaro che sei nei prossimi mesi la situazione continua così, proporremo alle altre organizzazioni sindacali di ricorrere allo sciopero, anche a quello generale“.

Rifulfo: “Quasi 200.000 giovani andati via dalla Sicilia”

Sul palco del cinema Rouge et Noir, il segretario nazionale era accompagnato dal collega palermitano Mario Ridulfo. L’esponente della sigla dei lavoratori ha fatto un lungo intervendo snocciolando i numeri che riguardano la fuga dei giovani dalla Sicilia. “In dieci anni, dal 2013 al 2023 i siciliani più giovani, dai 15 ai 34 anni sono diminuiti del 15%, mentre la media nazionale è del 7%, in sostanza quasi un milione di persone in meno. Sono 190 mila i giovani siciliani che sono andati via, oltre 50 mila solo da Palermo – conclude Ridulfo – Una vera e propriafuga di persone, andate via e mai più tornate“.

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