I colori sono quelli del contestato marchio di promozione turista della Sicilia ma il contenuto è sarcastico, sprezzante e a tratti offensivo. Vuole attaccare la Lega ma colpisce le istituzioni

“Assessorato alla difesa della razza” si legge in un cartello c he qualcuno nella notte ha aggiunto a quello dell’assessorato regionale ai Beni culturali in via delle Croci a pochi passi dalla piazza e sotto è ‘smorfiata’ anche la frase che accompagna la promozione turistica della Sicilia. “Your happy Island” diventa “Your happy fascist”.

Si tratta dell’ennesima beffa/protesta contro la nomina di Alberto Samonà ad assessore regionale ai beni Culturali e all’Identità siciliana. Una polemica che non accenna a spegnersi. Attacchi continui sui social, manifestazioni, polemiche politiche ed iniziative di questo tipo che a prescindere dal contenuto intenzionale appaiono di dubbio gusto.

L’iniziativa di un comitato spontaneo è stata accompagnata anche da un finto comunicato stampa dell’assessorato, palesemente finto, nel quale si giustifica e si spiega l’ipotetico cambio di nome dell’assessorato.

“Nella relazione che sancisce la modifica, redatta alla fine di una breve riunione che ha visto pareri unanimi, si legge: ‘l’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, adeguandosi alle idee del governo regionale e dell’assessore Alberto Samonà stabilisce un’iniziativa innovativa: quella di assumere un nuovo nome che però strizza l’occhio al passato. Si propone nella nuova grafica una rivisitazione della Trinacria con l’aggiunta di una quarta gamba che richiama la svastica nazista”.

Il riferimento è sempre alla poesia filozanista scritta in gioventù dall’assessore e scovata dalla stampa. Poesia che ha fatto il giro del mondo causando anche il risentimento della comunità ebraica non solo in Sicilia ma anche oltre i confini dell’Isola.

“Chi agisce nell’ombra, affiggendo cartelli fintamente goliardici – risponde con una nota reale l’assessore Alberto Samonà- persegue un intento intimidatorio, sperando nella ribalta alimentata dall’effetto virale dei social. Derubricare simili gesti come “ragazzate” o come “scherzi” è un grave errore di lettura e le cui conseguenze potrebbero diventare imprevedibili: evidentemente, infatti, c’è qualcuno interessato a diffondere un clima d’odio, fomentato da chi non si rassegna ad accettare il confronto sui programmi e sulle proposte concrete”.

Sull’apposizione del cartello è stata presentata una denuncia e sono state avviate indagini delle forze dell’ordine per risalire agli autori

Una targa che recita “Assessorato alla Difesa della Razza” con espliciti richiami al nazismo è stata apposta nella notte sotto la dicitura dell’Assessorato Regionale ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana. Un gesto a cui ha fatto seguito un comunicato farlocco di rivendicazione dello stesso Assessore, ovviamente smentito.

Parla di intimidazione il deputato leghista Catalfamo “Ennesimo attacco cafone nei confronti dell’Assessore Alberto Samonà – dichiara il capogruppo all’Ars per Lega Sicilia per Salvini Premier – persona perbene e giornalista di grande cultura oggetto di polemiche sterili e strumentali. Questa però è l’ennesima grave intimidazione nei confronti di un amministratore insediato da poco ma che sta già facendo bene il suo lavoro. L’Assessore è infatti impegnato in un tour estenuante in questo suo primo mese di attività per far ripartire musei, parchi, attrazioni culturali: dal Museo Archeologico Regionale Lilibeo di Marsala al Museo del Satiro danzante a Mazara del Vallo fino a Villa del Tellaro a Noto e tanti altri spot”.

Sull’attacco personale e politico all’Assessore, Catalfamo conclude: “Concordo sul non sminuire questo tipo di azioni perché non bisogna abbassare il livello di attenzione di queste frange estreme di Palermo. Gli unici a non avere tolleranza e rispetto per i principi basilari della democrazia sono loro. Rispondiamo come sempre, con i fatti concreti e il lavoro sul campo. Samonà sta facendo bene, noi e la Sicilia che ha voglia di ripartire siamo con lui”.