Ancora in bilico i lavoratori ex Aras, per cui il governo regionale non ha ancora trovato una soluzione per stabilizzarli. I lavoratori ex Aras, si occupano di controlli funzionali e assistenza tecnica agli allevatori presso l’Istituto sperimentale zootecnico per la Sicilia. Alla scadenza dei contratti il problema si ripresenta e non viene mai risolto. L’allarme è del deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Luigi Sunseri, che ha seguito la vicenda, compresa l’ultima protesta dei lavoratori per il mancato pagamento delle ultime retribuzioni (gennaio e febbraio 2022) e dei rimborsi chilometrici da dicembre 2021.

Lavoratori in balia della politica

“I lavoratori – commenta Sunseri – non possono essere lasciati in balia della politica. Offrono un servizio di qualità e devono essere tutelati e valorizzati. Perfino il ministero delle Politiche agricole, che ha apprezzato il servizio svolto dal personale ex Aras, ha deciso di aumentare i finanziamenti destinati a questo comparto nella nostra Regione. Perché, allora, queste ulteriori risorse finanziarie non vengono utilizzate per garantire pagamenti regolari e una soluzione occupazionale più a lungo termine? Dispiace constatare che il destino di questi lavoratori resti alla mercé di una gestione interessata forse a organizzare eventi divulgativi dal vago sapore politico, ma incapace di offrire risposte adeguate. Nonostante le promesse, che fine ha fatto l’assessore regionale Scilla? Niente fatti concreti e lavoratori nuovamente tra le incertezze. Purtroppo è finita come avevo preannunciato in Aula a gennaio”, conclude il deputato 5 Stelle.

L’annuncio di Musumeci

Nel novembre 2021 il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci,  aveva incontrato al Palaregione di Catania Giuseppe Campione, direttore regionale per la Sicilia dell’Associazione italiana allevatori, a cui ha assicurato che la giunta adotterà una norma che riconosce l’istituto come ente di ricerca della Regione e proroga al triennio 2022-24 le disposizioni vigenti in materia, scongiurando l’interruzione delle prestazioni. A tal fine, la norma prevede l’autorizzazione della spesa in dodicesimi nelle more dell’approvazione della Legge di stabilità 2022.