Oltre duecento persone hanno partecipato alla giornata di recruiting dedicata all’inclusione lavorativa delle categorie protette, svoltasi a Ragusa presso la sala conferenze dello Sviluppo economico del Comune.

L’evento, promosso dal Centro per l’impiego di Ragusa in collaborazione con Sviluppo Lavoro Italia, ha visto il coinvolgimento di trenta aziende del territorio pronte a valutare i profili di candidati con disabilità iscritti al collocamento mirato.

La giornata, significativamente intitolata “Insieme si può”, ha rappresentato un’occasione concreta di incontro tra domanda e offerta di lavoro, con ben 600 colloqui effettuati, di cui il 10% in modalità online. Un dato significativo che dimostra l’interesse e la partecipazione attiva da parte dei datori di lavoro locali e dei candidati.

Un’occasione per diffondere una cultura inclusiva

Tra i partecipanti, il 30% apparteneva alla fascia d’età tra i 15 e i 34 anni, confermando l’attenzione crescente verso l’occupazione giovanile anche in ambito protetto. Particolarmente rilevante anche la presenza femminile: sono state circa 240 le donne che hanno sostenuto colloqui con le aziende, un segnale importante in un mercato del lavoro ancora troppo spesso segnato da disuguaglianze di genere e barriere per le persone fragili.

“Prosegue il nostro impegno per agevolare l’inclusione sociale delle categorie più fragili e promuoverne l’autonomia», ha dichiarato l’assessora regionale al Lavoro Nuccia Albano, presente all’evento. “Crediamo fermamente che ogni individuo, indipendentemente dalle proprie condizioni, abbia il diritto di esprimere il proprio potenziale e di contribuire con le proprie competenze alla crescita della comunità”.

Albano ha sottolineato anche il valore culturale dell’iniziativa: “Il recruiting day non solo offre opportunità di occupazione, ma sensibilizza le aziende sull’importanza di una cultura inclusiva. Continueremo a sostenere iniziative come questa, convinti che l’inclusione sia la strada per una società più giusta, equa e prospera per tutti”.

Un modello da replicare

L’esperienza di Ragusa si inserisce in un percorso più ampio che punta alla piena integrazione delle persone con disabilità nel tessuto socio-economico. La sinergia tra istituzioni, enti del lavoro e mondo imprenditoriale dimostra come sia possibile costruire strumenti efficaci per una vera inclusione attiva, con benefici non solo per i lavoratori ma per l’intera comunità.

Il successo dell’iniziativa “Insieme si può” potrebbe diventare un modello replicabile anche in altri contesti siciliani e meridionali, dove spesso la marginalità sociale si somma a un alto tasso di disoccupazione. La chiave, ancora una volta, è nella rete tra pubblico e privato, orientata verso la valorizzazione del capitale umano in tutte le sue forme.