Lavoro nero e cantieri insicuri che per questo sono stati chiusi bloccando le opere in corso. E’ l’esito dei controlli effettuati dai carabinieri del lavoro nel palermitano negli ultimi giorni in numerosi cantieri molti dei quali aperti per effetto del bonus 110%

Denunce e sospensione dei lavori

I carabinieri del nucleo tutela lavoro hanno, così, denunciato 10 tra titolari e responsabili di cantieri edili.

Le scoperte effettuate durante i controlli

Durante i controlli effettuati dai carabinieri sono stati trovati 2 lavoratori in nero mentre 6 costruzioni sono state sospese per gravi violazioni in materia di sicurezza.

Le sanzioni

Complessivamente sono state elevate sanzioni per 240 mila euro. È il bilancio di un attività di controllo in provincia di Palermo.

Le ispezioni

Nel corso di una serie di ispezioni con i militari del comando provinciale e del nucleo operativo ispettorato del lavoro, 5 cantieri sono risultati irregolari e le attività sono state sospese per le gravi violazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. I datori di lavoro sono stati denunciati a vario titolo per violazioni delle norme di sicurezza basilari a tutela di ogni lavoratore come ponteggi, quadri elettrici e recinzioni non correttamente installati, mancata formazione e informazioni dei lavoratori, mancata fornitura dei dispositivi di protezione individuale, mancata sotto posizione del personale a visite mediche obbligatorie.

Si intensificano i controlli sul lavoro

In questi mesi sono sempre di più i controlli sul lavoro. se nel palermitano hanno operato  i carabinieri, nel trapanese, nei giorni scorsi, è toccato alla Guardia di finanza.

Il blitz a Castellammare del Golfo

Gli accertamenti, questa volta, hanno riguardato un esercizio commerciale castellammarese a gestione cinese. I controlli si sono conclusi con il sequestro di oltre 1.000 prodotti, costituiti prevalentemente da accessori per abbigliamento e contenitori in plastica per bambini, detenuti per la vendita al pubblico sprovvisti delle informazioni minime essenziali, ossia delle indicazioni previste dal decreto legislativo 206/2005, che regola il cosiddetto “Codice del consumo”. La merce è stata sottoposta a sequestro amministrativo e al titolare è stata contestata la relativa sanzione amministrativa, che oscilla da 516 a 25.823 euro come previsto dalla norma in materia

Il blitz ad Alcamo

Nei confronti invece di un commerciante di Alcamo, operante sempre nel settore del commercio al dettaglio di articoli per uso domestico, è scattata la “maxisanzione” prevista dal decreto legislativo 151/2015 per l’impiego di lavoratori “in nero”. All’atto dell’accesso nei locali aziendali, infatti, le fiamme gialle hanno riscontrato che entrambi i dipendenti della ditta svolgevano la mansione di commesso addetto alle vendite senza che il titolare avesse instaurato un regolare rapporto di lavoro. Oltre al pagamento della maxisanzione, la cui entità in questo caso oscilla da un minimo di 1.800 ad un massimo di 10.800 euro per ciascun lavoratore irregolare, il datore di lavoro è stato diffidato ad adempiere agli obblighi di legge. Dovrà regolarizzare l’intero periodo di lavoro prestato in nero con il pagamento dei relativi contributi e premi, anche il mantenimento del rapporto di lavoro per un periodo non inferiore a 90 giorni. Da evidenziare che lo stesso esercizio commerciale era stato già sanzionato nello scorso mese di dicembre per aver messo in vendita oltre 3.000 articoli natalizi non sicuri.