Un’impresa cooperativa di catering formata da 15 giovani disoccupati di Palermo tra i 18 e i 28 anni, con una caratteristica molto speciale: un terzo dei soci ha disabilità psichiche. La cooperativa si chiama Symposium come il progetto che l’ha generata e che è stato ideato dall’associazione palermitana Volta La Carta in partenariato con Kairos A.C.F.P. e La Linea della Palma e finanziato dal Dipartimento della Gioventù e del servizio civile che fa capo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Un progetto innovativo partito un anno fa con la selezione dei ragazzi e che sposa formazione e creazione di impresa. Chiusa la prima fase del percorso formativo (200 ore) con la creazione di una brigata di cucina e di figure per la gestione amministrativa della cooperativa e per il servizio in sala, si passa adesso al secondo step con l’avviamento vero e proprio dell’impresa. “Per tutti noi è una bellissima scommessa”, dice Miriana Litrico, 22 anni, presidente della cooperativa che nel Consiglio direttivo è affiancata da Ferdinando Tripi, 25 anni e un diploma all’alberghiero, e da Tamas Elena Ramona, romena di 28 anni ospite di una casa famiglia. “Il gruppo in quest’anno ha imparato a lavorare insieme. Per me – aggiunge Ferdinando Tripi – essere parte di una cooperativa che crea lavoro anche per chi ha più difficoltà è motivo di grande orgoglio”. Per Ramona, invece, imparare a cucinare è stato “scoprire un nuovo mondo. E’ una cosa che amo fare e mi impegnerò al massimo perché la cooperativa possa affermarsi”.

Il progetto ha ricevuto un finanziamento di 222 mila euro. Fondi utilizzati in parte per la formazione e che serviranno anche ad accompagnare la neo impresa fino alla completa autonomia. Il periodo di incubazione dell’impresa durerà fino a settembre. Poi la cooperativa camminerà sulle sue gambe. “Abbiamo costruito il gruppo di progettazione circa tre anni fa proprio per rispondere al bando – dice Claudia Cincotta presidente di Volta La Carta, l’associazione capofila del progetto – E’ stato un bel percorso e fin da subito abbiamo individuato nel lavoro lo strumento per superare emarginazione e disagio sociale e costruire concretamente, percorsi di legalità. Symposium nell’antica Grecia era la cena in cui si stava insieme tutta la notte, dalle 6 del pomeriggio alla mattina. Si mangiava e si parlava, tanto è vero che una delle opere di Platone è proprio il Simposio in cui il tema della conversazione è l’eros, l’amore, inteso come solidarietà, attenzione agli altri”. “Siamo riusciti a trasformare un gruppo di ragazzi in un gruppo di lavoro – aggiunge Maria Severino di Kairos, l’associazione che, tra le altre cose, ha curato l’orientamento- Siamo passati dall’assistenzialismo all’accompagnamento. La prossima tappa sarà l’autonomia per questo stiamo già lavorando per realizzare convenzioni con soggetti pubblici e privati”. Per Maria Pia Pensabene de La Linea della Palma, “si tratta di un progetto coraggioso non per chi lo ha scritto o chi lo ha finanziato ma per i ragazzi e le ragazze che hanno accettato questa sfida dimostrando che il lavoro si può creare e che anche gli steccati riguardo a temi come la disabilità mentale possono essere superati”.