E’ una forza della natura, una voce morbida e importante, profondamente “nera”, che accarezza e, nello stesso tempo, ti arriva alle spalle e ti spinge ad andare avanti. E’ Daria Biancardi la protagonista della terza giornata del Castelbuono Jazz Festival.
Domani si inizia addirittura alle 6 con il concerto all’alba di Diego Spitaleri. Poi alle 18 in piazza Margherita, a Castelbuono con “Uno Nessuno 150”, colloquio a due voci tra i giornalisti Gaetano Savatteri e Egidio Terrana. Alle 22, in piazza Castello, la serata sarà tutta per Daria, con il concerto “Soul For Jazz” che racconta il suo percorso soul che accarezza varie influenze di genere: blues, rock e jazz… Classici del soul e nuove composizioni per questo quartetto nato come Soul Caravan, che è al fianco della cantante da oltre dieci anni: Daria sarà infatti accompagnata da Massimiliano Cusumano (chitarra), Giuseppe Filippi (basso), Francesco Passannanti (batteria) e Giorgio Di Maio (piano), gli stessi con cui ha lavorato al primo disco, “semplicemente” “Daria”. “Torno a Castelbuono dopo qualche anno e ne sono felicissima – spiega la Biancardi – è sempre una cornice bellissima e prestigiosa; ma mi piace pensare che sia un talismano, prima di debuttare col mio nuovo progetto su Aretha Franklin che mi porterà proprio nella sua terra natìa, a Memphis…”.
Dopo il concerto, il film in programma è “Io sono Tony Scott, ovvero come l’Italia fece fuori il più grande clarinettista del jazz” documentario del 2010 diretto da Franco Maresco. Si racconta a vita del jazzista italo-americano Anthony Joseph Sciacca, meglio noto come Tony Scott, dalla sua infanzia e giovinezza negli Stati Uniti fino alla morte avvenuta a Roma nel 2007 dopo una lunga malattia. Per la realizzazione del documentario, Franco Maresco ha intervistato numerosi musicisti americani ed italiani che avevano conosciuto Tony Scott, dal leggendario clarinettista Buddy DeFranco, al pianista Mario Rusca, al percussionista Tony Arco.
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