“‘Dalle parole ai fatti’, l’espressione utilizzata da Salvini, in uno dei tweet cui ci ha ormai abituati. Probabilmente perché fin troppo galvanizzato dal risultato elettorale del voto di domenica 26 maggio che ha decretato la Lega primo partito, il ministro degli Interni, capo politico di questo governo (che il 1°giugno, fra l’altro, ha compiuto un anno), non sembra abbia messo al centro dell’agenda politica il Mezzogiorno” a denunciarlo Pippo Compagnone, presidente della commissione UE all’Ars.
“Le vicende di questi giorni, una su tutte quella di Favignana, con la chiusura della tonnara, raccontano, e in qualche modo confermano, tutt’altra storia – continua Compagnone – . Eppure al Sud, e in Sicilia in particolare dove ha preso il 22%, Salvini gode di un ampio consenso. “Dalle parole ai fatti”, dunque. Sia coerente e conseguenziale con quanto scritto, il ministro, e prenda un impegno: realizzare un piano decennale che permetta al Mezzogiorno di dotarsi di quegli strumenti indispensabili al suo decollo produttivo. Si riparta, pertanto, dall’attuazione della cosiddetta ‘perequazione infrastrutturale’, provvedimento firmato proprio da un ministro leghista, Calderoli, e a suo tempo pensato con uno scopo preciso: programmare quegli interventi utili a realizzare un’omogeneità infrastrutturale, per l’appunto, tra i territori del Paese. Infine, la “Flat Tax”, proposta politica che ha maggiormente caratterizzato il governo a trazione leghista, va ripensata e rimodulata. Differenziare, quindi, la percentuale tra Nord e Sud – conclude il deputato autonomista – con un’aliquota pari al 20% per gli uni e al 10% per gli altri, agevolerebbe gli investimenti che farebbero ripartire il Meridione adeguandolo a quelle che sono le attuali condizioni del Nord Italia”.
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