I fondi ci sono, il progetto anche. Le premesse ci sono per non aspettare altri 20 anni per fruire del sito delle Grotte dell’Addaura di Palermo.
Questo in estrema sintesi quanto emerso nel corso dell’ultimo appuntamento della 16° edizione Salvalarte Sicilia che si è svolto ieri a Palermo: l’incontro – dibattito “Aspetteremo altri vent’anni per la riapertura delle Grotte dell’Addaura?”.
Hanno partecipato: Pietro Busetta, Associazione ‘Salviamo l’Addaura’ e Fondazione Curella; Fabio Cafiso, Università degli Studi di Palermo; Sergio Marino, assessore comunale al verde pubblico, giardini storici e aree protette; Giovanni Provinzano, direttore della Riserva naturale di Monte Pellegrino; Giuseppe Riccio, ingegnere del Comune di Palermo e responsabile unico del procedimento “Interventi di consolidamento delle pareti rocciose di Monte Pellegrino sovrastanti le aree urbane di Vergine Maria e Addaura”; Stefano Vassallo, responsabile della sezione beni archeologici della Soprintendenza ai Beni culturali di Palermo
Tanti gli interventi. Da sottolineare quello dell’ingegnere Fabio Cafiso, che insieme al geologo Marco Pirrone, ha realizzato una pubblicazione proprio sulle Grotte dell’Addaura che sarà presentato al convegno nazionale di Geotecnica a Roma. Nella pubblicazione viene spiegato quali interventi porre in essere per mitigare il rischio crolli nell’area attraverso interventi di tipo attivo (pannelli di funi e imbracatura dei singoli blocchi) con una spesa stimata inferiore ad un milione di euro.
Giuseppe Riccio ha reso noto che i fondi per mitigare il rischio dell’intera area Arenella Addaura (circa 30 milioni), e quindi anche di quella delle Grotte, sono inseriti nel Patto per lo sviluppo della Città di Palermo.
A concludere l’incontro Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia: “La speranza è che si riesca a riaprire il sito delle Grotte dell’Addaura entro due anni. I soldi ci sono e siamo anche molto lontani dalla cifra che aveva prospettato il Genio Civile (10 milioni di euro), la disponibilità delle Istituzioni anche. È chiaro che gli interventi devono essere calibrati alla natura della Riserva Naturale di Monte Pellegrino. Il nostro compito – conclude – è quello di vigilare e di mantenere alta l’attenzione. Periodicamente faremo il punto della situazione sul sito delle Grotte”.
Zanna ha anche tracciato il bilancio dell’edizione 2017 di Salvalarte Sicilia: 11 giorni di appuntamenti, 30 incontri in tutte le province dell’isola con numerosi partecipanti. Riflettori accesi su decine di siti che versano nel degrado e nell’incuria, passeggiate, tour in bici e la realizzazione di un corto Viaggio in Sicilia in treno.
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