In banca per rubare i soldi non si entra con la pistola. Ma spesso attraverso mail e sms che servono a prosciugare i conti correnti.

L’ultimo caso risale a pochi giorni fa. A un cliente di un istituto di credito sono stati presi dal conto corrente 10 mila euro.

“Ha contattato il nostro servizio centrale – spiega Carlo Solimene, comandante del compartimento di polizia postale e delle comunicazioni della Sicilia Occidentale – ha sporto denuncia e siamo intervenuti. In pochissime ore siamo riusciti a recuperare l’intera somma”.

Il fenomeno sempre più dilagante, acuito dall’emergenza sanitaria, si chiama smishing. Questo genere di frodi consiste nel ricevere comunicazioni tramite sms o mail – soprattutto l’avviso di vulnerabilità del proprio conto corrente – che sembrano provenire dalla propria banca e invitano la vittima ad accedere al proprio conto online tramite un link.

L’utente crede di operare sulla pagina ufficiale del proprio istituto di credito ed è indotto a inserire le proprie credenziali. Una volta inserite, la frittata è fatta. «È una casistica molto frequente. In questo momento di pandemia i truffatori hanno più margine di manovra».

Per questo Solimene consiglia «di stare attenti a una messaggistica anonima e agli indirizzi mail prima di digitare dati sensibili». E l’emergenza Covid-19, appunto, ci mette lo zampino. Perché se da un lato – come osserva l’Ossif, centro di ricerca Abi in materia di sicurezza – nei primi nove mesi di quest’anno le rapine, in Sicilia, si sono più che dimezzate (13 colpi allo sportello effettuati contro i 33 del 2019), dall’altro il fenomeno delle frodi informatiche vive una sua recrudescenza.

«È indubbio – afferma il comandante – che il numero di questo tipo di reati, negli ultimi mesi, sia incrementato. Mi riferisco, in particolare, a quelli legati alle truffe online, alle proteste sociali, al cyber-terrorismo e al financial cyber-crime. Quest’ultimo per noi è il più importante perché ci mette in contatto con i cittadini e consente loro di muoversi in sicurezza con le dovute attenzioni. Il web è un’opportunità ma presenta parecchie patologie. Il 93 per cento delle informazioni è nascosto, solo il 7 per cento è visibile a tutti».

In materia di financial cyber-crime il sindacato Fabi Palermo conferma «l’esponenziale aumento delle frodi nel settore bancario soprattutto nel settore dei privati». È diffusa, ad esempio, la truffa Sim-swap: «Questo sistema – spiega Gabriele Urzì, segretario provinciale Fabi e responsabile Salute e Sicurezza – si basa sulla possibilità per l’intestatario di una Sim, di chiederne una nuova con lo stesso numero di telefono nel caso in cui abbia subito un furto o dimenticato il pin. Il truffatore si reca presso un centro assistenza dell’operatore telefonico della vittima o chiama il numero dell’assistenza clienti. Qualunque sia la scelta, dirà di aver appena subito un furto di smartphone e di documenti e di voler bloccare la vecchia Sim, per ottenerne una nuova con lo stesso numero di telefono. Nel caso in cui l’addetto “abbocchi”, sia stato corrotto o non controlli l’effettiva identità della persona, il truffatore riuscirà a ottenere una nuova Sim con il numero di telefono della vittima e potrà ottenere i codici di accesso al conto corrente online ed eseguire operazioni come ad esempio dei bonifici per svariate migliaia di euro».

Il rapporto Clusit di quest’anno sulla sicurezza delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione in Italia ha evidenziato che «i criminali informatici hanno e stanno sfruttando la pandemia. Hanno attaccato ospedali, truffato i cittadini, bucato i sistemi di aziende e pubbliche amministrazioni».

Secondo Urzì «emerge l’esigenza che le banche aumentino il budget dedicato alla prevenzione e alla sicurezza dei crimini informatici. Le previsioni fotografano una sostanziale invariabilità di spesa da parte delle banche delle quote stanziate che resteranno stabili rispetto a quanto speso per il 2019 (30,58 per cento) e quanto previsto per il 2020 (31,17 per cento), mentre sarebbe opportuno attendersi un aumento della spesa destinata al rafforzamento delle misure di prevenzione di questi crimini». Per Solimene è importante consultare il sito commissariatodips.it perché «è possibile trovare un’enormità di alert, di siti sospetti, di pericoli segnalati nelle ultime settimane».

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