“Uccio” è il nome dello sgabello, realizzato da alcuni detenuti del laboratorio artistico artigianale del CPIA Palermo 1, diretto da Vincenzo Merlo, e sarà donato al Papa, in occasione del “Giubileo dei carcerati”: un progetto che ha voluto trasformare l’attività del laboratorio artistico, in un vero e proprio lavoro per i detenuti.
“Ucciò” è attualmente esposto a palazzo Arcivescovile, sede del Museo diocesano, all’interno dell’iniziativa de “Le Vie dei Tesori” (visitabile ogni venerdì dalle 9.30 alle 13, il sabato dalle 10 alle 17.30, e la domenica dalle 9.30 alle 13).
L’idea nasce dai comuni sgabelli che arredano le celle, e rappresenta un simbolo del percorso di redenzione condotto dai carcerati attraverso la riflessione, lo studio e il lavoro di recupero personale.
Realizzato recuperando arredi dismessi, è decorato con immagini simboliche legate alla città, sulla scia dell’antica arte dei carretti siciliani, e dei dipinti su vetro degli ex-voto: le sante dei Quattro Canti, Santa Rosalia, il Cristo della Cattedrale di Cefalù, la Cattedrale di Palermo, lo scontro tra il Bene e il Male (un duello tra pupi siciliani), lo stemma di Papa Francesco, l’aquila della città, la pianta originaria del carcere e le colombe della Pace. All’interno è riportato, poi, anche uno scritto sulla Misericordia.
Gli autori di questo sgabello sono Giuseppe Di Natale e Salvatore Rotolo, ma i detenuti hanno realizzato altri venti sedili, uno dei quali, decorato con immagini iconografiche di Santa Rosalia, è stato offerto a giugno all’arcivescovo Corrado Lorefice in occasione della Partita di calcio Sacerdoti – Detenuti.
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