Mobilità docenti, il grande caos provocato dalla Buona Scuola. Dopo anni e anni di precariato, l’assunzione per molti insegnanti è arrivata, ma spesso a centinaia o migliaia di chilometri da casa, creando un disagio innumerevole alle famiglie.
Ma è possibile che non ci sia altra soluzione? E il provvedimento ‘tampone’ con cui sono stati “applicati” al Sud, ma solo per un anno, a cosa è servito? Intanto le cattedre al Nord sono rimaste scoperte. E per il nuovo anno scolastico, cosa accadrà?
Sulle anomalie della scuola riguardo alla mobilità interviene l’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale, Bruno Marziano.
“Concordo pienamente – ha dichiarato l’assessore Marziano – con quanto dichiarato in un’intervista da Leonardo Alagna, direttore dell’Osservatorio Diritti Scuola. Le assegnazioni provvisorie dei docenti dovranno andare in deroga al vincolo triennale, per tutelare i 30 mila lavoratori della scuola che dal sud rischiano di essere trasferiti nelle province del nord.
I posti, come afferma lo stesso Alagna, ci sono: basta solo trasformare l’organico di fatto in organico di diritto.
Assegnare la nomina giuridica darà la possibilità ai docenti di ritornare nella propria provincia, pur essendo di ruolo in un’altra.
Questo servirà, oltre a garantire la tutela dei lavoratori, anche a non interrompere la continuità didattica di alunni del sud e del nord, a risparmiare soldi che potrebbero inutilmente essere sperperati e a fare funzionare meglio la scuola”.
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