Non solo passerelle, non solo attenzione agli importanti interventi infrastrutturali ma anche domanda di giustizia e verità. la visita del Premier in Sicilia nel giorno dell’anniversario dell’omicidio di Pio La Torre e Rosario Di Salvo fornisce occasione al noto penalista palermitano che ha anche ricoperto l’incarico di assessore regionale per chiedere al Premier di fare un passo avanti nella ricerca della verità per sviscerare i misteri italiani.

Così Caleca ha scritto una lettera al presidente del Consiglio per chiedergli, proprio nel giorno dell’anniversario La Torre, un impegno per costituire una Commissione d’inchiesta sulle stragi.

Ecco il testo integrale della lettera:

Caro Presidente,
la tua visita di oggi in Sicilia coincide con una data importante per noi siciliani, oggi ricordiamo Pio La Torre, il suo sacrifico, ma soprattutto il suo impegno. In un momento nel quale ritorna forte come non mai la questione morale, noi oggi abbiamo bisogno di ricordare come Pio La Torre e i tanti uomini liberi – amministratori, leader sindacali, servitori dello Stato, giornalisti – che con il loro coraggio hanno riscattato la Sicilia dall’oppressione mafiosa.
Ma per fare questa operazione abbiamo bisogno di te, del tuo coraggio, della tua voglia di cambiare l’Italia, che in una terra come la nostra vuol dire anche scoprire verità scomode.
Dietro le stragi si nascondono collusioni e cointeressenze criminose che devono essere assolutamente portate alla luce per rendere più libera la Sicilia e onorare, nel modo più adeguato, quanti alla lotta contro “Cosa Nostra” hanno dedicato la vita.
Per questo oggi più che mai è fondamentale l’istituzione di una Commissione Parlamentare al fine di accertare compiutamente la verità sulle stragi che hanno insanguinato la storia della nostra isola e della nostra nazione.
Sono convinto che in questa Commissione un’attenzione particolare debba essere riservata all’omicidio politico-mafioso dell’On. Pio La Torre. Le sentenze definitive frutto del prezioso lavoro di capaci magistrati, hanno individuato esecutori materiali e mandanti, ma ancora oscure rimangono le ragioni dell’omicidio di La Torre. Interessi oscuri, cointeressenze mafiose e patti scellerati sono stati ipotizzati da numerosi storici ed analisti politici.
Proprio nel 1982 la battaglia contro “Cosa Nostra” di Pio La Torre si concretizzava in una straordinaria iniziativa politica volta alla creazione di un vastissimo movimento popolare che aveva l’obiettivo concreto di impedire l’installazione dei missili nucleari americani a Comiso. In questa battaglia La Torre ha speso, senza risparmio, tutto se stesso arricchendo il suo impegno antimafia di uno specifico connotato di internazionalità che lo ha reso unico ed assolutamente particolare: la lotta contro “Cosa Nostra” di La Torre si intersecava con i destini del mondo assumendo così una dimensione geo-politica ormai decisamente conoscibile a trent’anni dalla sua morte.
E’ assolutamente impensabile che l’uccisione del dirigente comunista, quindi, possa essere considerata un “affaire” solamente siciliano.
E’ incredibile che scorci di verità non possano, adesso, venire da chi in quegli anni aveva il compito di vigliare sulla difesa di interessi nazionali dell’Italia o di quei paesi più direttamente interessati a cominciare dagli Stati Uniti d’America.
Sono passatoi trentaquattro anni da quell’efferato omicidio e il mondo ha vissuto una rapida evoluzione: il muro di Berlino è caduto, i missili di Comiso dopo dieci anni sono stati dismessi, l’America vive una nuova stagione con la Presidenza Obama, che mette piede a Cuba e a Teheran.
Mi rivolgo a te Presidente, affinché si torni ad indagare sull’omicidio di Pio La Torre e affinché si adottino tutte le iniziative capaci di far luce sugli inconfessabili intrecci che hanno fatto ricadere l’omicidio di Pio La Torre non soltanto indispensabile ma assolutamente urgente ed indilazionabile all’ala corleonese di “Cosa Nostra” che proprio in quegli anni acquisiva il predominio all’interno dell’associazione criminosa e, forse, a partire proprio da quell’omicidio acquistava con i suoi referenti politici ed istituzionali crediti e riconoscenze che avrebbero garantito il suo immarcescibile potere per gli anni a venire.
Lo scenario geo-politico ove deve iscriversi l’assassinio di La Torre necessita di atti istruttori straordinari a cominciare da un’esplicita richiesta al Presidente degli Stati Uniti d’ America Obama affinché metta a disposizione delle autorità Italiane tutto quello che i servizi segreti americani abbiano potuto apprendere sull’attività degli ultimi giorni di La Torre e del perché della sua uccisione: questa deve essere la richiesta dei siciliani ad un popolo amico come lo sono gli americani.
Le mutate condizioni storiche consentono oggi di riaprire le indagini e sono sicuro che condividerai, caro Matteo, che questa Commissione sarebbe un grande passo in avanti per il nostro Paese: avere la capacità di scoprire la verità e scrivere la propria storia senza paura alcuna. Questo è quello che fa una democrazia matura e moderna, chiudere definitivamente con quelle brutte pagine sporche di sangue. Coraggio.
Con grande stima e affetto,
Avv. Nino Caleca