Sono stati veri e propri momenti di panico quando è stato trovato con la faccia all’ingiù dentro la piscina. La richiesta di soccorso, l’arrivo del 118, il trasporto al Cervello e il cuore che ha ripreso a battere. Ora il bambino, 7 anni, è in prognosi riservata all’Ismett; familiari e parenti pregano.

Ora si trova all’Ismett

“Il bimbo di sette anni che ha rischiato di annegare è stato portato al pronto soccorso pediatrico dove è arrivato in arresto cardiaco. È stato rianimato nel reparto diretto dalla dottoressa Patrizia Ajovalasit e grazie al supporto dei rianimatori e di tutto il personale coinvolto“. Questo il bollettino emesso ieri dall’azienda ospedaliera Villa Sofia Cervello. “Ad ora il bambino ha la prognosi riservata“, aggiungono i medici. In seguito è stato deciso di trasferire il piccolo all’Ismett di Palermo.

Indagini dei Carabinieri

Un episodio su cui indagano i carabinieri. I militari dovranno ricostruire le fasi di quello che sembra essere un incidente. Secondo le prime ricostruzioni, il bambino sarebbe stato in compagnia della nonna e della sorellina gemella. L’allarme di oggi è stato lanciato da un vicino che ha chiamato i soccorsi per un piccolo visto galleggiare a faccia in giù nella piscina di un residenza di Villagrazia di Carini, il Parco degli Ulivi. Immediatamente è scattata la macchina dei soccorsi. Il piccolo è stato affidato al 118. Non si conoscono le condizioni del piccolo. Sul posto anche i carabinieri della Compagnia di Carini.

La tragedia del piccolo Brian

Intanto ci sarebbero i genitori del piccolo Brian iscritti nel registro degli indagati della Procura di Palermo, con l’ipotesi di reato di omicidio colposo, per la morte del bimbo di appena 4 anni, annegato nel mare di Termini Imerese giovedì scorso. E’ quello che trapela dagli ambienti investigativi, pare che si tratti di un atto dovuto da parte degli inquirenti per provare a capire gli ultimi istanti di vita del bambino e se ci sono state colpe o negligenze. E’ stata anche disposta l’autopsia che si terrà lunedì prossimo, 6 giugno, all’istituto di Medicina legale del policlinico di Palermo: servirà a stabilire se Bryan abbia avuto un malore.

L’attuale ricostruzione dei fatti

Al momento l’unica certezza sono i racconti dei testimoni di quegli ultimi tragici momenti di vita del piccolo. Bryan sembra stesse giocando in acqua insieme ad altri bambini. D’un tratto qualcuno ha iniziato ad urlare. Il bimbo in acqua era a faccia in giù e non respirava. Qualcuno in spiaggia ha cercato di rianimarlo, ma senza successo. I genitori, insieme ad alcuni parenti, hanno subito preso il bambino e lo hanno portato al pronto soccorso mentre qualcuno dei presenti ha chiamato il numero d’emergenza. Erano le 14 di giovedì quando è successa la disgrazia. Alle 15 i medici del pronto soccorso hanno comunicato ai genitori che i loro tentativi di rianimare il figlio erano stati vani.