Ricorre oggi il 74° anniversario dell’Autonomia Siciliana, una data molto importante per la nostra Isola.
L’Autonomia regionale di cui gode la Sicilia trae origine dalle vicende storiche che caratterizzarono l’isola nel periodo immediatamente successivo alla fine della seconda guerra mondiale e che indussero le Autorità nazionali a riconoscere poteri peculiari di autogoverno localizzati in Sicilia, proprio in un contesto di forte indipendentismo dell’Isola.

Lo statuto speciale siciliano fu quindi originato da un accordo di origine “pattizia” fra lo Stato Italiano e la Sicilia, rappresentata dalla Consulta regionale siciliana, costituita nel 1945 in cui erano presenti le categorie, i partiti e i ceti produttivi dell’isola, organo che materialmente formulò lo Statuto, emanato con regio decreto da Re Umberto II il 15 maggio 1946 (quindi precedente alla Costituzione della Repubblica italiana, che lo ha recepito per intero con la legge costituzionale n. 2 del 1948), e diede vita alla Regione siciliana prima ancora della nascita della Repubblica Italiana, prima fra le 5 regioni a statuto speciale.

Le prime elezioni per l’Assemblea regionale siciliana si svolsero il 30 aprile 1947, e il 25 maggio 1947 si tenne la prima seduta parlamentare.

Padri dell’Autonomia possono essere considerati i politici siciliani che lottarono per la concessione di una particolare forma di autogoverno, denominata appunto “Autonomia speciale” come Salvatore Aldisio, Giuseppe Alessi, Giovanni Guarino Amella, Enrico La Loggia, Luigi Sturzo. 

Secondo i principi dello Statuto autonomistico, la Regione ha competenza esclusiva su alcune materie, in sostanza la Sicilia può legiferare con propri atti negli ambiti indicati sia in Costituzione che nello stesso Statuto, tra cui beni culturali, agricoltura, pesca, enti locali, ambiente, turismo, polizia forestale.

Non sono mancate nel corso degli anni, e sono tutt’ora vive più che mai, le polemiche circa una mancata piena attuazione dello statuto autonomo siciliano soprattutto in materia fiscale, perché proprio secondo lo Statuto la totalità delle imposte riscosse dovrebbe rimanere nell’Isola ma così non è.

Tanti i movimenti indipendentisti che chiedono con vigore al governo regionale di ‘liberarsi’ dal gioco di Roma.
Un anniversario, quello di quest’anno, che arriva tra le critiche dirette al governatore Musumeci per l’ingresso in giunta regionale della Lega, ed in particolare all’assessorato Beni Culturali e Identità siciliana.
Una scelta che ha scatenato la bufera, un fuoco incrociato di accuse e i dubbi dei tanti che sostengono che uno degli assessorati più importanti della Sicilia non potrà essere rappresentato per come merita da un leghista.

La polemica è divampata persino sui social e sul web, con una petizione su change.org diretta a Musumeci chiedendogli di rivedere la sua posizione, e su un gruppo Facebook nel quale vengono addirittura chieste le dimissioni del governatore per la sua scelta ritenuta davvero fuori luogo ed infelice.

Per celebrare l’Autonomia, la Regione Siciliana ha oggi pubblicato sui social un video che mostra le bellezze storiche, architettoniche e paesaggistiche della nostra Isola, come il Teatro antico di Taormina. Immagini accompagnate da quelle di una orchestra che suona.

Articoli correlati