Il Movimento “Siciliani Liberi” prende le distanze “dai provvedimenti tampone che il Governo italiano intende prendere per il Mezzogiorno sotto il nome di ZES (Zone Economiche Speciali). Si tratta di provvedimenti temporanei, ristretti ad aree territorialmente molto circoscritte, nelle quali peraltro ci sarebbero solo modeste agevolazioni fiscali, più a beneficio degli investitori esterni che delle popolazioni interessate”.
Il movimento spiega: “È da condannare, parimenti, che – anche in questi limiti assai ridotti – la Sicilia resti persino fuori da queste, almeno nelle prime attuazioni, pensate solo per Campania e Calabria (Gioia Tauro), mentre la storica aspirazione di Messina a porto franco viene sistematicamente avvilita e calpestata.
L’unico serio progetto ZES esistente ad oggi è quello presentato da “Siciliani Liberi” ed esteso a tutto il territorio regionale, l’unico che valorizza pienamente l’insularità della Regione. Il PD ha evidentemente “fiutato” che qualcosa si muove in Sicilia e tenta maldestramente di occupare uno spazio politico, svuotando il progetto e riducendolo ad altra cosa, in ogni caso mettendo la più discriminata delle “regioni” italiane sempre all’ultimo turno”.
Per Massimo Costa, Presidente del Movimento: «Con “Siciliani Liberi” all’Ars la Sicilia intera sarà una ZES, con i redditi d’impresa tassati al 15 %, l’IRPEF al 20 %, l’IVA al 20 %, la devoluzione integrale della P.A. e degli uffici finanziari alla Regione, la moneta complementare, la sburocratizzazione, l’abolizione di dazi e imposte sulle merci in transito e la protezione del nostro prodotto agricolo e alimentare. Solo così la nostra economia subirà quello shock salutare in grado di creare in pochi anni stabilità economica e decine, se non centinaia, di migliaia di posti di lavoro aggiuntivi”.
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