Si è concluso con l’ennesimo rinvio l’incontro per l’esame congiunto relativo alla procedura di mobilità collettiva avviata dal Cerisidi, il centro studi d’eccellenza posto in liquidazione poco prima del periodo estivo.

Mentre per il liquidatore, Fabrizio Escheri, è necessario accelerare i tempi per la chiusura della procedura di licenziamento collettivo, stante che l’assenza di prospettive determinerebbe solo un ritardo della definizione dei rapporti di lavoro e un ulteriore appesantimento della condizione finanziaria a danno soprattutto dei lavoratori, che continuerebbero a maturare retribuzioni che non possono essere pagate dal Cerisdi, i soci del centro studi prima chiedono un rinvio della loro assemblea e poi mandano deserte due assemblee.

“Stiamo assistendo ad una grave mancanza di responsabilità nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori e dello stesso centro studi, che sinora ha garantito una formazione post laurea di eccellenza. – afferma Monja Caiolo, segretario generale Filcams Cgil Palermo – Mancanza di responsabilità da parte dei soci, che si sottraggono al loro ruolo non presenziando all’assemblea dei soci, così come vi è una mancanza di responsabilità da parte della politica: nonostante le innumerevoli proteste e gli incontri in Commissione Lavoro, Commissione Bilancio e alla Presidenza della Regione Siciliana, tutto tace anche su questo fronte”.

Il nuovo incontro dovrebbe tenersi entro la settimana, successivamente alla seduta di aula in cui al Parlamento regionale dovrebbe essere discusso un emendamento che riguarda proprio il Cerisdi.

“Per la Filcams Cgil Palermo, la discussione sull’emendamento, prevista per domani è l’ultima scadenza. – prosegue Monja Caiolo – Qualora la discussione non porti ad esiti positivi, il futuro dei 29 lavoratori del Cerisdi, senza stipendio da 12 mesi, sarà già determinato e causato dalla mancanza politica di assumere una responsabilità in tal senso, lasciando che le luci del Cerisdi si spengano su uno stato di insolvenza totale”.