Il ministero della Difesa conferma la notizia dell’ accordo tra Washington e Roma per l’uso della base di Sigonella per il lancio di droni armati per la guerra all’Isis. Un sì condizionato a scopi ‘difensivi’ per una attività, dicono che non è ancora iniziata e dovrà essere sottoposta, di volta in volta, all’autorizzazione del governo, che ha chiesto precisi limiti.

L’ intesa è considerata un importante passo in avanti per la Casa Bianca e il Pentagono, che da tempo stanno lavorando per aumentare la pressione militare sull’ Isis anche al di fuori di Siria e Iraq e dunque in Libia, territorio raggiungibile da Sigonella

Il sì italiano non è mai stato diramato ufficialmente dalle autorità nazionali. E’ stato il Wall Street Journal, citando fonti dell’amministrazione statunitense, a rendere noto l’accordo e ora mette in evidenza come per Obama convincere gli alleati a un maggiore impegno nella lotta all’Isis in Libia e in Nord Africa sia una sfida non facile.

Nel caso dell’ Italia, la Casa Bianca e il Pentagono – scrive il quotidiano – stanno tuttora tentando di persuadere il governo Renzi ad autorizzare l’ uso dei droni armati anche in operazioni offensive. Finora, secondo il giornale,  l’ Italia si è rifiutata di cedere su questo punto, per paura di sollevare enormi polemiche interne e di alimentare nell’ opinione pubblica un’ opposizione contro la guerra. Soprattutto se nel corso delle operazioni dei droni ci dovessero essere vittime civili.

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