- I numeri del contagio in Sicilia non scendono
- La valutazione si deve fare a fine gennaio
- Musumeci preoccupato non esclude di dover ricorrere ad un lockdown totale come marzo
I contagi non scendono e il Presidente della Regione, Nello Musumeci, è sempre più preoccupato. E’ vero che gli effetti della zona rossa non si potranno valutare prima della fine del mese ma dopo un accenno di discesa, ieri il contagio è tornato a salire. E non conforta il fatto che la Sicilia abbia perso il triste primato di prima regione italiana che si è invece, guadagnato la Lombardia
“Non escludo in Sicilia un lockdown come quello della scorsa primavera” ha detto oggi Musumeci a margine di uan conferenza stampa convocata su tutt’altro argomento.
“La zona rossa di oggi non è più la zona rossa della scorsa primavera, ma questo lo ha deciso il Governo nazionale. Noi siamo molto allarmati – ha continuato Musumeci – perché i siciliani non hanno capito la gravità del momento. E se il contagio non dovesse abbassarsi, alla fine del mese adotteremo ulteriori misure restrittive d’intesa con il Governo nazionale: non escludo si possa arrivare a un lockdown come quello della scorsa primavera”.
“Basta guardare le foto e filmati – ha aggiunto il governatore – per osservare la indisciplina di una minoranza perche’ poi la stragrande maggioranza ha capito di dover rispettare le norme e le regole siamo preoccupati. È chiaro che il diritto alla vita è prioritario”.
E i dati statistici resi noti oggi che riguardano Palermo sembrano confermare le preoccupazioni.
A Palermo, infatti, sono 11.748 i soggetti attualmente positivi, con una variazione assoluta di +132 rispetto al giorno precedente, ed una variazione percentuale pari a +1,1%. Il numero di positivi in città si attesta al 17,86 per mille abitanti, mentre, complessivamente, nella città metropolitana di Palermo, sono 15.135 gli attuali positivi. I dati del report, aggiornato alla sera del 19 gennaio e curato dall’Ufficio statistica del Comune sulla base dei dati forniti dalla ASP dicono che si attenua ma non si arresta la crescita dei contagi in città e nell’area metropolitana.
E ieri Palermo si è piazzata di nuovo in testa al contagio tra tutti i capoluoghi siciliani con 506 casi registrati. Lo dice il bollettino di ieri del Ministero della Salute. In provincia i casi sono in aumento un po’ ovunque. A Casteldaccia si arrivano a registrare 83 casi, a Monreale sono 198 gli attuali positivi. Aumentano anche a Misilmeri dove gli attuali positivi sono 177. Sono 139 a Partinico, 102 a Gangi e 117 a Ficarazzi. Tanti i positivi a Carini dove salgono a 236. A Campofelice di Roccella salgono a 46. Ben 467 a Bagheria e 288 a Belmonte Mezzagno. Sono 174 a Santa Flavia.
Musumeci ha poi ribadito i concetti anche in collegamento con rainews e adesso viene attaccato dalle opposizioni “Musumeci continua ad attribuire la responsabilità dell’altissimo numero dei contagi ai suoi concittadini, anziché alle sue fallimentari strategie di contrasto. Certo, ci sono siciliani che non hanno osservato nel migliore dei modi le disposizioni anti-contagio, ma la maggioranza è ligia al dovere civico, barricata in casa in attesa di notizie positive. Scaricare esclusivamente sui siciliani, indistintamente, le inefficienze del governo regionale, non solo è ingiusto, ma lontano anni luce dalla realtà. Le parole pronunciate dal presidente in diretta tv a Rainews sono gravissime” dicono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle componenti della Commissione Salute all’Ars Francesco Cappello, Giorgio Pasqua, Antonio De Luca e Salvatore Siragusa. “Da mesi – spiegano i deputati – chiediamo confronti e proviamo a suggerire strategie migliori ma lui e il suo assessore continuano a sbagliare. I siciliani non siano alibi e ostaggio delle scelte inadeguate scellerate del suo governo. Il presidente della Regione è bravissimo a scaricare il barile dando la colpa agli altri in una gara sciagurata a chi è più sceriffo tra lui e Cateno De Luca. Musumeci non riesce mai ad attribuire responsabilità a sé stesso dato che è lui il commissario straordinario per la lotta al contagio, così come lo è il suo assessore, o ancora ai commissari straordinari che egli stesso ha nominato nelle tre città metropolitane. Prova ne sia che sono proprio queste tre città a segnare il numero più alto dei contagi nonostante gli enormi sforzi sanitari ed economici messi in campo. Musumeci farebbe bene a fare mea culpa e rivedere le politiche sanitarie da lui messe in campo da quasi un anno e per sua stessa ammissione, praticamente fallimentari”.
Il deputato Giorgio Pasqua ha richiesto in queste ore alla Commissione Sanità la convocazione di un’audizione urgente sul tema della situazione attuale dei contagi, dei tamponi. Il deputato ha chiesto la convocazione di tutti i componenti del comitato tecnico scientifico che supportano l’assessorato regionale alla sanità, dei commissari straordinari del COVID e lo stesso assessore alla Sanità Ruggero Razza.
In casa Pd a parlare è il capogruppo Giuseppe Lupo “È vero, continua ad esserci una minoranza di cittadini che non rispetta le regole, ma da un presidente della Regione che agisce anche nella veste di commissario Covid ci aspettiamo qualcosa in più dell’ennesimo scaricabarile. Musumeci non può continuare ad accusare ‘l’altro di turno’ per tentare di nascondere le proprie inefficienze”.
“È dovere di tutti rispettare le regole ed essere prudenti – aggiunge Lupo – ma invece di assistere immobile a ciò che accade, Musumeci si dia da fare ed avvii una nuova fase di collaborazione e confronto con l’Ordine dei Medici ed i medici di Medicina generale per una gestione condivisa della pandemia e per mettere la parola fine al caos della Sanità in Sicilia”.
“A meno che – conclude Lupo – Musumeci non sia convinto che l’unico modo per arginare il Covid sia chiuderci tutti in casa, ammettendo implicitamente di aver perso su tutti i fronti la sfida sanitaria ed organizzativa in Sicilia”.
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