Si è celebrato ieri anche a Palermo il giorno della lotta alla tubercolosi ( World TB day). La data del 24 marzo è stata scelta in onore del giorno in cui Robert Koch, nel 1882, annunciò la scoperta di Mycobacterium tuberculosis, il batterio responsabile della tubercolosi.
L’iniziativa mondiale, promossa dall’OMS e dall’associazione Stop TB, rappresenta un’occasione per sensibilizzare gli operatori e la comunità su un problema che rappresenta ancora oggi una sfida per la Sanità pubblica mondiale. Alcuni numeri della Tubercolosi nel mondo lo dimostrano.
Nell’ultimo anno, infatti, si sono registrati 9.6 milioni di nuovi casi e 1.5 milioni di decessi. Inoltre, 3,5 milioni di persone ogni anno non ricevono una diagnosi tempestiva e un efficace trattamento terapeutico. Proprio sullo studio del ritardo nella diagnosi e sulle sue motivazioni, la Regione Sicilia sta coordinando un progetto nazionale finanziato dal Ministero della Salute, i cui risultati preliminari sono stati illustrati durante un convegno che si è svolto al Policlinico Universitario di Palermo in occasione del World TB day.
Al convegno sono intervenuti esperti di rilevanza nazionale ed internazionale e le autorità sanitarie regionali, i quali hanno affrontato il problema a 360 gradi, dal punto di vista dell’epidemiologia, della prevenzione e del controllo, della terapia, dei nuovi farmaci e della gestione della tubercolosi nei gruppi di popolazione vulnerabili. Anche le implicazioni dei fenomeni migratori da Paesi ad elevata incidenza sono state affrontate sottolineando le scarse evidenze dell’impatto sulla popolazione locale.
Le conclusioni hanno sottolineato che, in un’area come l’Europa dove alcuni progressi sono stati ottenuti verso l’obiettivo dell’eliminazione della tubercolosi, rimane ancora molto da fare per accelerare il suo raggiungimento. L’identificazione tempestiva dei pazienti, la loro corretta gestione e il successo del trattamento rimangono ancora i capisaldi della lotta alla tubercolosi nel 21mo secolo.
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