“Vogliamo soltanto garantiti i nostri diritti, no all’università del merito”. Inizia così una lettera aperta inviata all’Università di Palermo da due studenti risultati idonei in graduatoria ma non assegnatari della borsa di studio Ersu.

I fondi assegnati a queste borse di studio, infatti, sono risultati in sufficienti e per questo motivo l’Università ha deciso di assegnare le borse di studio agli idonei in base ad una graduatoria di merito stilata in forza dei crediti universitari conseguiti.  Almeno questa la risposta giunta dalla stessa università ai due studenti che si sono visti liquidare con un “gli assegnatari di borsa di studio, per carenza di fondi, saranno esclusivamente in base al merito, non al reddito”. Una scelta, quella dell’Università, che i giovani contestano.

“Tutti gli idonei avrebbero diritto a ricevere sussidi mentre in graduatoria noi risultiamo idonei non assegnatari” scrivono i due studenti che proseguono “Sembra quindi che, ad aver diritto al sussidio economico secondo l’Università degli studi di Palermo, a causa della carenza di fondi, siano gli universitari “meritevoli” che hanno acquisito il maggior numero di crediti formativi.

La lettera aperta degli studenti

A rendere nota la lettera è il Collettivo Studentesco Scirocco. “La verità è che tutti gli idonei avrebbero diritto a ricevere i sussidi mentre in graduatoria noi risultiamo non assegnatari. Avendo iniziato l’anno di corso con un leggero ritardo – continuano – abbiamo sostenuto meno esami. Ci dissero che ciò non avrebbe comportato alcun limite e che ci bastava raggiungere il numero minimo prestabilito di crediti, cosa che abbiamo fatto. L’Università – si legge ancora nella lettera – ci ha accolto ma poi ignorati”.

Poi, la domanda degli studenti rivolta all’Università di Palermo: “come mai questa discriminazione tra idonei ed assegnatari è sulla base del “merito” e non del bisogno?

La lettera aperta dei due studenti, oltre a denunciare quello che definiscono un “diritto violato”, solleva anche la questione che i ragazzi definiscono come la competizione nociva all’interno della comunità studentesca. Da quanto appreso dalla risposta dell’Università, questo meccanismo di “merito” introdotto da UniPa determinerebbe una “rivalità” tra gli studenti venendo meno il fine ultimo: il diritto allo studio.

Da Napoli a Palermo

E dire che, uno dei due giovani aveva scelto proprio Palermo trasferendosi da Napoli e da questo viaggio inizia il suo racconto. Una storia che, dopo aver affrontato “spostamenti, ricerche di casa e di lavoro” lo ha visto affidarsi alle istituzioni, decidendo di trasferirsi proprio a Palermo incentivato dalla possibilità di poter ricevere un’agevolazione economica. Poi la deludente risposta proveniente dall‘Università: “Non ci sono fondi. Gli assegnatari di borsa di studio saranno esclusivamente calcolati in base al merito, non al reddito”.

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