Lo aveva promesso e lo ha fatto. “Cominciamo da questo. Il silenzio è dolo…denunciate sempre”. Queste le parole scritte da Patrizio Cinque, sindaco di Bagheria, per accompagnare un video di 8 minuti postato su facebook nel quale il primo cittadino grillino fa i nomi di alcuni presunti fiancheggiatori dei boss mafiosi bagheresi.

I due uomini indicati , gestiscono un’impresa di pompe funebri e al momento non sono indagati, motivo per cui abbiamo deciso di omettere i loro nomi.

Dopo aver criticato la stampa nazionale per il silenzio sulla mafia a Bagheria, il sindaco inizia il suo racconto anticipando che seguiranno altri video dello stesso tenore. Patrizio Cinque aggiunge di aver denunciato tutto alle forze dell’ordine.

“Di questo video – dice – non se ne parlerà nei giornali nazionali né vedrete su programmi nazionali come le Iene. Noi non abbiamo contatti con giornali nazionali che fanno emergere ciò che di negativo c’è nel movimento 5 stelle. E non parleranno di questo video.
Evidentemente dà fastidio che il movimento 5 stelle possa vincere. Pensate se vinciamo alla Regione. Possiamo fare delle leggi che potrebbero dare fastidio.
Dietro questi nomi ci sono storie. Dietro questi nomi c’è il cimitero.
Nel cimitero prima del governo 5 stelle, si bruciavano i morti. Questo si evince anche dalle dichiarazioni di un pentito, Flamia.
Poi gli atti vennero stranamente bruciati. Io ho fatto delle denunce, dopo avere ricostruito la storia del cimitero, alle forze dell’ordine. Ho raccontato alcune ipotesi che alla luce dei documenti in possesso sono veritieri.
Ho denunciato un’impresa funebre.

Questi soggetti -continua il sindaco-, per alcuni dissidi, anziché rivolgersi allo Stato si sono rivolti alla mafia.
Si sono rivolti a Testa Nicolò e D’Amico Carmelo e Pasquale Di Salvo, arrestati nell’operazione “Panta Rei”. Nelle intercettazioni questi mafiosi parlano di questa amministrazione come un muro che fa argine rispetto ai tentativi della mafia locale di fare affari nei rifiuti.
Vi invito a non fare toccare morti a questa impresa. Bisogna parlare e non stare zitti, se si ha la certezza di quello che si dice. Bisogna farlo se si è amministratori, sindaci ma anche semplici cittadini.
Dobbiamo liberare la terra da queste persone.
Ho deciso di dire quello che sto dicendo perché ho sentito le storie degli imprenditori a cui hanno chiesto il pizzo. Le loro famiglie hanno sofferto.”

Ecco il link alla pagina facebook del sindaco dove è possibile vedere il video.

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